Saudi Aramco sta per debuttare sulla borsa saudita. A Riyad si dicono pronti, ma il timore che si vada incontro al caos è sulla bocca di molti analisti. Un’azienda troppo grossa in una Borsa troppo piccola non può che fare clamore. Dopo l’Ipo più grande della storia, mercoledì 12 dicembre il colosso petrolifero si quoterà al prezzo di 32 riyal (circa 8,53 dollari) con il simbolo 2222.
Tadawul, la borsa dell’Arabia Saudita ha già annunciato le contromisure. Fissato un limite di fluttuazione dei prezzi giornaliero pari al 10%. Nel giorno del debutto, l’asta d’apertura durerà mezz’ora in più: dalle 9.30 (le 7.30 in Italia) alle 10.30. Poi si darà il via al trading continuo che si concluderà alle ore 15.00.
Queste le regole fissate per Saudi Aramco, mentre per tutti gli altri titoli non cambierà nulla: apertura delle 9.30 alle 10.00 e trading dalle 10.00 alle 15.00.
Complessivamente la dimensione dell’offerta è pari a 3 miliardi di azioni, l’1,5% del capitale del gruppo che attraverso un comunicato ha reso noti i risultati finali del collocamento: le richieste degli investitori istituzionali hanno raggiunto quota 106 miliardi di dollari. Sommandole a quelle degli investitori individuali si ottengono ordini totali per 119 miliardi di dollari, vale a dire il 465% delle azioni messe in vendita in totale.
Nel frattempo la raccolta dell’Ipo è salita a 29,4 miliardi di dollari dai 25,6 miliardi iniziali. Saudi Aramco ha infatti esercitato l’opzione greenshoe per vendere il 15% di azioni in più. Lo riferisce Reuters che cita come fonte un dirigente di una delle banche impegnate nell’operazione.
“Wassim Al Khatib, responsabile delle attività di investment banking di una delle maggiori banche dell’Arabia Saudita, la National Commercial Bank, ha detto che il colosso petrolifero statale ha esercitato l’opzione over-allotment”, scrive l’agenzia di stampa.
“Il numero finale di azioni vendute è di 3,450 miliardi e il valore finale dell’operazione ammonta a 29,4 miliardi di dollari”, ha precisato Khatib.