Saras cede in Borsa l’1,22% nel giorno della diffusione dei conti di metà anno. Il gruppo attivo nella raffinazione del petrolio ha chiuso il secondo trimestre con una perdita “adjusted” di 44,3 milioni di euro contro un utile di 2,4 milioni registrato nello stesso periodo del 2010. Ma a pesare sul risultato sono più i derivati che non la crisi in Libia.
Spiega il gruppo: Saras ”adotta una politica di copertura delle proprie transazioni commerciali su grezzo e prodotti mediante l’uso di strumenti derivati”, che hanno portato un contributo positivo nei risultati del secondo trimestre 2010 di circa 17 milioni di euro mentre nel secondo trimestre di quest’anno sono state realizzate perdite per circa 24 milioni. A livello semestrale le perdite ‘adjusted’ sono state di 4,9 milioni, contro i 27,4 milioni del primo semestre 2010. La riduzione delle perdite nella prima parte del 2011 è attribuita ”principalmente al miglior risultato conseguito dal settore raffinazione” ma anche al settore marketing che “ha fornito un contributo al risultato di gruppo superiore a quello fornito nel medesimo periodo del 2010”.
Nei primi sei mesi del 2011 i ricavi si sono attestati a 5.310 milioni di euro, in crescita del 31% rispetto allo stesso periodo del 2010. L’Ebitda “reported” di gruppo nel primo semestre del 2011 è stato pari a 323,2 milioni di euro, in crescita rispetto al primo semestre del 2010. Un risultato, spiega Saras, attribuibile principalmente ad “una forte rivalutazione degli inventari petroliferi, correlata alla tendenza rialzista seguita dai prezzi petroliferi nel primo semestre del 2011”. l’Ebitda comparable di gruppo si è attestato a 188,5 milioni di euro nel primo semestre del 2011, in aumento rispetto ai 41,7 milioni di euro nel primo semestre del 2010. Risultati comparable e adjusted fanno riferimento alla prassi consolidata del settore petrolifero di riportare i risultati a livello operativo di risultato netto anche valutando gli inventari sulla base della metodologia Lifo (anziché Fifo come richiesto dai principi contabili Ifrs). La metodologia Lifo non include rivalutazioni e svalutazioni e tende a contrapporre costi correnti a ricavi correnti. Inoltre vengono dedotte anche le poste non ricorrenti.
”Nel primo semestre del 2011 l’intero settore della raffinazione europea – ha commentato il presidente di Saras Gian Marco Moratti – si e’ dovuto adeguare alla generalizzata contrazione dei margini, principalmente causata dalla crisi libica: per noi gli effetti di questa crisi sono stati contenuti, con buon successo, grazie a un’accorta politica di approvvigionamento, unita a una stagione di importanti manutenzioni programmate”. Nel corso dei prossimi mesi, se le condizioni di mercato rimarranno simili a quelle attuali, Saras ritiene che i margini di raffinazione possano ulteriormente contrarsi tra 0,3 e 0,5 dollari al barile.