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Sanzione Ue, debito pubblico, Italexit: cosa rischia l’Italia? VIDEO

Intervista a Luca Paolazzi, economista partner di REF Ricerche ed ex direttore del Centro Studi di Confindustria

Sanzione Ue, debito pubblico, Italexit: cosa rischia l’Italia? VIDEO

Con gli attacchi continui del Governo italiano a Bruxelles e l’avvicinarsi della procedura d’infrazione Ue contro il nostro Paese, si torna a parlare di “Italexit”, ossia della possibilità che l’Italia esca dall’euro. Ma il ritorno alla lira è davvero una prospettiva realistica? Lo abbiamo chiesto all’economista Luca Paolazzi, partner di REF Ricerche ed ex direttore del Centro Studi di Confindustria.

“Il governatore della Banca centrale europea, Mario Draghi, sostiene che la sola idea che un Paese possa abbandonare l’Eurozona fa sorridere – spiega Paolazzi – E questo non solo perché sarebbe molto costoso sul piano economico e sociale, ma anche perché sul piano istituzionale sarebbe una trafila molto complessa e comunque difficile da immaginare. Non c’è nessuno che abbia un piano B di questo tipo”.

È vero che in passato la Grecia ci è andata vicino, ma “non tanto perché fossero i greci a voler uscire – ricorda Paolazzi – quanto perché a un certo punto gli altri partner europei avevano deciso di sbarazzarsi di Atene. Ma teniamo presente che la Grecia è un Paese piccolo, che produce appena il 2% del Pil di tutta l’area dell’euro. L’Italia invece è un Paese troppo grande per essere salvato, ma anche troppo grande perché lo si lasci fallire”.

Detto questo, l’economista sottolinea che “gli investitori hanno paura dell’instabilità che si è creata e quindi si tutelano da questo rischio”. In ultima analisi, perciò, “più che un rischio sul fronte della denominazione del debito, al momento c’è un grosso pericolo di ristrutturazione del debito”.

Oltre a quelle su “Italexit”, nella videointervista Paolazzi risponde anche ad altre domande:

  1. L’Italia è l’unico Paese dell’Eurozona in cui il costo del debito supera il tasso di crescita: come si spiega?
  2. Che arrivi la Troika o meno, una manovra correttiva sembra ormai inevitabile. Dobbiamo aspettarci una patrimoniale?
  3. Le elezioni anticipate sarebbero un rischio o un’opportunità per l’Italia?

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