Archiviate la Tirreno-Adriatico (vinta da Nairo Quintana) e la Parigi-Nizza (successo di Richie Porte), il grande ciclismo entra nel vivo della stagione con la Milano-Sanremo, la classicissima di primavera che dal 2006 non vede una vittoria di un italiano. L’ultimo a trionfare è stato Filippo Pozzato in una volata tutta tricolore precedendo Alessandro Petacchi e Luca Paolini. Da allora solo successi stranieri con la doppietta di Oscar Freire (2007 e 2010) intervallata dai trionfi di Fabian Cancellara (2008) e Mark Cavendish (2009). Nel 2011 e nel 2012 è stata la volta degli australiani Matthew Gross e Simon Gerrans; nel 2013 è stato il tedesco Gerald Ciolek a imporsi su Sagan e Cancellara. L’ultimo vincitore, che partirà questa domenica con il numero 1, è stato il norvegese della Katusha, Alexander Kristoff. Ed è proprio Kristoff a godere dei favori dei bookmakers che alla vigilia della corsa monumento italiana lo quotano 6 alla pari di Peter Sagan, l’atleta sponsorizzato nei pronostici anche da Davide Cassani, il ct della nazionale azzurra.
Lo slovacco, eterno piazzato, ha rotto il digiuno vincendo finalmente una tappa alla Tirreno-Adriatico, una vittoria che è servita a rabbonire un infuriato Oleg Tinkov, il magnate russo patron della Saxo-Tinkoff, la squadra di Contador, che l’ha voluto nel proprio team strapagandolo ma che fino a una settimana fa era tutt’altro che soddisfatto delle prestazioni del funambolico corridore. Subito dietro il binomio favorito, ci sono i soliti noti: prima di tutti Cavendish (dato a 7) e Cancellara (10). Il britannico, reduce da una stagione sfortunata per le ripetute cadute, torna alla Sanremo dopo che l’anno scorso l’aveva disertata temendo che gli organizzatori volessero inserire anche la salita della Pompeiana. Quanto a Cancellara, che ha trionfato nella breve crono conclusiva della Tirreno-Adriatico, c’è una gran voglia di tornare sul gradino più alto del podio dopo che nelle ultime quattro edizioni ha colto tre secondi posti e un terzo. Ma l’esercito straniero può contare su altre pedine per mettere il sigillo sul traguardo posto nuovamente nella storica via Roma, quella che vide ad esempio i sette successi di Eddy Merckx, record difficilmente battibile. I nomi? C’è solo il rischio di dimenticarne qualcuno: John Degenkolb, Nacer Bouhanni, Philippe Gilbert, Michael Matthews, Van Avermaert, l’inglese Ben Swift, Andre Greipel e ancora la maglia iridata di Michael Kwiatkowski. Dei grandi velocisti in circolazione manca solo Marcel Kittel, vincitore di quattro tappe nell’ultimo Tour.
Dei fantastici quattro invece, cioè del poker di dominatori delle grandi corse a tappe, da cui si attendono scintille e scontri epici al Giro e soprattutto al Tour, la Sanremo vedrà ai nastri di partenza solo Vincenzo Nibali. Il campione italiano un pensierino alla Classicissima l’ha sempre fatto dopo il terzo posto ottenuto nel 2012. Ma a preoccupare il trionfatore dell’ultimo Tour, più che lo stato di forma, è la situazione della sua squadra, l’Astana, che dopo i ripetuti casi di doping rischia di vedersi tolta dall’Uci la licenza World Tour e di essere estromessa dalle grandi corse. Un’ombra inquietante su una stagione che dovrebbe essere uno spot bellissimo per il ciclismo con i quattro big – Froome, Contador, Quintana e Nibali – in lotta tra loro, su Alpi e Pirenei, per la maglia gialla. Sarebbe davvero un peccato mortale per il ciclismo che il doping rovinasse ancora tutto.