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Sanità, il Gemelli di Roma è l’ospedale più verde d’Italia

Un grande ospedale efficiente come una smart city? E’ possibile. Tanto possibile che il Policlinico Gemelli, a Roma, c’è riuscito: è il primo ospedale italiano ad avere ottenuto la certificazione Iso 50001 che attesta una gestione energetica ottimale per quella che è una vera e propria città nella città con 30 mila ‘abitanti’ al giorno, tra pazienti, medici, infermieri e tutto il personale che ogni giorno fa funzionare uno dei più grandi presidi sanitari italiani. 

L’Iso è l’International organization for Standardization, l’organizzazione internazionale non governativa e indipendente che assegna i certificati in base a standards rigorosi (20.500 diversi tipi) su prodotti, servizi e sistemi per quasi tutte le tipologie industriali dalla tecnologia all’alimentazione, dall’agricoltura alla sanità. E’ sinonimo di sicurezza, qualità e innovazione. Per questo il traguardo raggiunto dal Gemelli è importante. A questo risultato, naturalmente non si è arrivati in un giorno ma attraverso un percorso partito da lontano cioè già da diversi anni di graduale e progressivo incremento degli obiettivi di energy management. E’ stato fondamentale, afferma il comunicato che presenta l’assegnazione dello standard energetico, “il lavoro di squadra delle componenti dell’Ufficio Tecnico della Fondazione Gemelli che hanno coinvolto manutenzione, progettazione, realizzazioni edilizie, energia clinica in sinergia con la consulenza tecnica di EfficiencyKNow e l’organismo di certificazione Bureau Veritas”.

“Un traguardo importante – afferma il direttore generale del Policlinico Enrico Zampedri – e un riconoscimento al lavoro di tutti e che arriva in una fase storica in cui è sempre più alta la consapevolezza dell’importanza di realizzare sistemi ecosostenibili attraverso  interventi di efficientamento energetico anche in difesa dell’ambiente e del pianeta. Questo riconoscimento – prosegue Zampedri – è ancora più significativo e attuale perché arriva a pochi giorni dalla conclusione della Conferenza mondiale sul Clima di Parigi (Cop 21) e manifesta l’impegno del Gemelli di offrire il proprio contributo, dando concretezza e traducendo in buone pratiche gli insegnamenti del magistero papale con l’enciclica di Papa Francesco ‘Laudato Sì’, consegnata alla riflessione  non solo di tutti i cattolici, ma di tutti gli abitanti del pianeta Terra”.

“La certificazione ISO 50001 – aggiunge l’Energy Manager e Responsabile dei Servizi Energetici del Gemelli, Carlo Pesaro – arriva a coronamento di anni e anni di lavoro finalizzato a rendere il più efficiente possibile la gestione energetica del Policlinico, offrendo il miglior confort a pazienti e a tutti coloro che gravitano nella struttura senza sprechi e riducendo al massimo l’inquinamento ambientale”.

Il Gemelli può essere paragonato a una città di 30 mila abitanti, con consumi di circa 50 milioni di kWh ogni anno e circa 16 milioni di m3 di gas naturale. È dotato di un sofisticato impianto di cogenerazione, che fornisce alla struttura il 60% del fabbisogno energetico interno (elettricità ed energia termica)e che consente, d’estate, di trasformare il calore in freddo, cioè di climatizzare gli ambienti senza consumare altra elettricità, ma solo sfruttando il calore come fonte 

energetica”.L’ospedale dispone anche di un sistema di telecogestione/monitoraggio che si basa sul controllo di oltre 50.000 punti dispositivi attraverso una rete di fibra ottica (per esempio per garantire il riscaldamento-raffreddamento stanza per stanza). Inoltre,“le attività e i lavori di ristrutturazione vengono pianificati e avviati presso il Policlinico”, spiega Claudio Di Mario, Founding Partner di EfficiencyKNow, seguendo la direttrice dell’efficienza energetica, dall’uso intelligente di tecnologie di controllo e monitoraggio, fino alla scelta dei materiali di costruzione (dai semplici infissi con doppi vetri, a materiali che non disperdono calore) più adatti. Il risultato è che il Gemelli è riuscito ad ottenere un livello di efficientamento tale “da ottenere emissioni di CO2 del 30% inferiori rispetto a organizzazioni (per esempio di tipo industriale) di pari dimensioni”, conclude Pesaro. 

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Tags: Sanità