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Sanità, il decretone Balduzzi rischia di slittare

Il via libera del Consiglio dei ministri potrebbe slittare – Diverse le perplessità nate nell’Esecutivo sulle misure contenute nel provvedimento – In gioco la copertura finanziaria e possibili sanzioni dall’Europa – Il ministro: “E’ una questione più tecnica che politica”.

Sanità, il decretone Balduzzi rischia di slittare

Il via libera del governo al decretone sulla sanità “potrebbe arrivare venerdì” in Consiglio dei ministri. Ma non è detto: “Potrebbe anche volerci qualche giorno in più per la messa a punto”. Lo ha ammesso il ministro della Salute Renato Balduzzi, parlando con i giornalisti a margine di un convegno a Lucca.

“In questi giorni si stanno facendo approfondimenti di tipo tecnico – ha spiegato ancora il ministro -. Nel programma del governo il decreto è previsto in questo periodo, che può essere questa settimana o l’inizio della prossima. E’ una questione più tecnica che politica”.

Sui tempi, però, Balduzzi ha precisato che “è difficile fare una previsione: gli uffici dei ministeri stanno lavorando e c’è anche un’interlocuzione con il mondo sanitario”.

Secondo le ultime indiscrezioni, tuttavia, il testo del decreto – esaminato ieri dai tecnici dei ministeri in pre-Consiglio – avrebbe fatto emergere non poche perplessità all’interno dell’Esecutivo.

Non solo sulla effettiva “necessità e urgenza” di alcune misure (caratteristiche richieste ad un decreto legge), ma anche sulla copertura economica (in particolare per i nuovi ambulatori sempre aperti) e perfino sul rischio di incappare in procedure di infrazione europee (per gli interventi in materia di giochi). 

Al momento la questione è gestita dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Antonio Catricalà, che – in funzione di segretario del Cdm – prepara l’ordine del giorno delle riunioni.

Ma domani sarà il premier Mario Monti, di ritorno da Berlino, a prendere in mano il dossier e a decidere il destino del decretone. Non è escluso che alla fine il Professore decida di spacchettare il provvedimento, rinviando ad un disegno di legge i punti più controversi.

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