Dei 27 articoli annunciati la settimana scorsa ne sono sopravvissuti solo 16. Alla fine però, dopo un lungo lavoro di potatura, la riforma della sanità ha ottenuto l’ok del Governo. Ieri sera il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al decreto curato dal ministro della Salute, Renato Balduzzi, spiegando che la riorganizzazione del settore si è resa necessaria in quanto “le norme in materia di contenimento della spesa pubblica hanno determinato negli ultimi anni una contrazione delle risorse finanziarie destinate al Servizio sanitario nazionale (Ssn)”.
L’ultimo decreto sulla spending review conteneva tagli alla sanità pari a 900 milioni di euro nel 2012, 1.800 milioni nel 2013 e due miliardi dal 2014. Un provvedimento dell’anno scorso, inoltre, aveva già ridotto i finanziamenti al Servizio sanitario nazionale di cinque miliardi di euro “a decorrere dal 2014”.
“Questi interventi hanno conferito carattere di urgenza alla necessità di procedere a una riorganizzazione di alcuni fondamentali elementi dal Ssn e, in parte, dello stesso Ministero della Salute, per affrontare le nuove sfide assistenziali – si legge ancora nella relazione del Governo -. Ciò richiede un urgente riassetto, in primo luogo, del sistema delle cure territoriali e, in secondo luogo, di alcuni aspetti della governance del personale dipendente, in particolare del personale medico, nonché il completamento della riqualificazione e razionalizzazione dell’assistenza farmaceutica”.
Vediamo ora quali sono le misure contenute nel decreto:
AMBULATORI SEMPRE APERTI
Il medico di famiglia si moltiplica e diventa un intero studio. Aperto ogni giorno, 24 su 24 e completo di infermieri e specialisti. Confermata la “costituzione di reti di poliambulatori territoriali dotati di strumentazione di base, aperti al pubblico per tutto l’arco della giornata, nonché nei giorni prefestivi e festivi con idonea turnazione, che operano in coordinamento e in collegamento telematico con le strutture ospedaliere”. C’è però una novità rilevante rispetto alla prima formulazione della norma: i medici non avranno obbligo di adesione.
NOMINE PRIMARI
I primari saranno nominati da una commissione di tre direttori di struttura complessa (nella stessa specialità dell’incarico da assegnare) sorteggiati da un elenco nazionale costituito dagli elenchi regionali dei direttori di struttura complessa. Al direttore generale sarà presentata una terna di candidati idonei formata sulla base dei migliori punteggi attribuiti. Se il dg non dovesse nominare il candidato con migliore punteggio, dovrà motivare analiticamente la scelta.
GIOCHI
Rispetto alla prima versione del decreto, viene ridotta da 500 a 200 metri la distanza di sicurezza delle sale giochi e delle sale scommesse da scuole, università, ospedali e luoghi di culto. La norma sarà inoltre applicata soltanto ai nuovi esercizi. Previsti controlli vicino alle scuole e ai luoghi frequentati dai giovani, pubblicità dei giochi con indicazioni precise sulla effettiva probabilità di vincere e anche “chiusure temporanee” delle sale da gioco “in presenza di fenomeni estesi di ludopatia, anche su segnalazione dei sindaci”. All’agenzia delle dogane e dei Monopoli spetterà verificare “possibili soluzioni tecniche” per impedire l’accesso per via telefonica o telematica al gioco per i minori di 18 anni.
TABACCHI AI MINORI
Sanzioni amministrative da 250 a mille euro per la vendita di sigarette ai minori e da 500 a 2 mila euro per i recidivi.
ALIMENTAZIONE
Salta la norma sulle bibite gassate, ma le bevande analcoliche dovranno avere un contenuto di succo naturale non inferiore al 20%. Vietati pesce e latte crudo nelle mense.
RESPONSABILITA’ PROFESSIONALE
Il medico dovrà rispondere anche di “colpa lieve” quando non si atterrà a “linee guida e buona pratiche”. Nella prima formulazione era specificato solo che il medico avrebbe risposto di dolo e colpa grave.
EDILIZIA SANITARIA
Prevista la cessione di immobili ospedalieri per pagare chi ristruttura e mette a norma le strutture sanitarie del servizio pubblico.
DEFIBRILLATORI IN PALESTRA
Diventa obbligatoria la presenza di defibrillatori automatici in tutte le società sportive, professionali e dilettantistiche.