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Sanità: dalle Tac alle risonanze, la lista delle prestazioni “inutili” a rischio tagli

Meno Tac e risonanze magnetiche a carico del servizio sanitario nazionale per combattere la lotta agli sprechi – In arrivo multe per i medici che prescrivono esami giudicati inutili – Ecco la lista delle 208 prestazioni su cui è in atto lo scontro fra Governo e sindacati dei medici.

Sanità: dalle Tac alle risonanze, la lista delle prestazioni “inutili” a rischio tagli

Dai test allergici alle Tac, passando per le risonanze magnetiche fino alle cure odontoiatriche. Sono 208 le “prestazioni a rischio di inappropriatezza” presenti nella lista che il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha consegnato ai sindacati medici, dando loro 48 ore di tempo per effettuare eventuali osservazioni.

Se dovesse ottenere il nulla osta dal Consiglio superiore di sanità, che ha già dato un preliminare via libera, il testo sarà presto approvato e costituirà un cardine per la battaglia del Governo alla lotta agli sprechi nel settore della sanità. Nel caso dovesse entrare in vigore il testo sulle prestazioni inappropriate, i medici saranno tenuti a prescrivere le prestazioni mediche a carico del servizio sanitario nazionale solo in determinate circostanze.

Negli altri casi, il medico può sempre prescrivere una Tac, o una risonanza ma il costo sarà a carico del paziente. L’obiettivo del Governo è di bloccare l’eccessivo ricorso da parte dei medici agli esami specialistici e frenare così l’emorragia di costi per il servizio sanitario nazionale.

Sul piede di guerra i sindacati dei medici: “Quali risparmi si otterranno con queste misure? E quanto costerà scovare i medici ‘cattivi prescrittori’ e sanzionarli?”, si chiede Silvestro Scotti di Fimmg. “Il medico, – prosegue – per definizione è un buon prescrittore. Non sarebbe meglio investire in meccanismi educativi e formativi?”.

Sul punto relativo alle sanzioni il ministro Lorenzin ha precisato che il decreto prevede per i medici “sanzioni amministrative che scattano sulla parte accessoria dello stipendio dopo un contraddittorio, che c’è sempre, con il medico sul quale si sia riscontrato un eccesso di prescrizioni non appropriate, e non parliamo di una, ma di una serie di casistiche che non è stato in grado di dimostrare”.

Il ministro ha anche affermato che “in Italia c’è un eccesso di prestazioni che costa allo Stato 13 miliardi di euro l’anno, che potrebbero essere nel tempo redistribuiti dove serve nel Servizio sanitario”. Non togliamo la risonanza magnetica o la Tac, – ha aggiunto il ministro – ma alcune prestazioni, pensiamo all’ortopedia, alle lastre, che si devono fare quando è necessario e non in modo intensivo come a volte accade”.

In allegato il documento Pdf con la lista delle 208 prestazioni a rischio.


Allegati: Prestazioni inappropriate.pdf

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