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San Patrignano al MAXXI, quadri d’autore per i suoi 40 anni

La collezione di San Patrignano arriva al Maxxi di Roma. Un enorme Vincenzo Muccioli, ritratto da Yan Pei Ming, la osserva e sembra dare la sua approvazione. E’ una figura iconica e non poteva mancare ma non è ingombrante anche perché il visitatore la trova alle spalle entrando e la scopre dopo lo splendido VBSS-002 (2006-2018) donato dall’artista Vanessa Beecroft, un dono d’amore come la maternità che ritrae: madre bianca, bimbi neri uniti nella diversità. C’è anche Michelangelo Pistoletto, un autoritratto (Tra specchio e tela, serigrafia su acciaio inox lucidato a specchio, 1988) donato dall’autore e da Maria Pistoletto. E molte altre tele importanti esposte gratuitamente nello spazio Extra Maxxi per volontà della Fondazione San Petrignano.

La mostra è stata da poco inaugurata e resterà aperta fino al 7 ottobre, seconda tappa dopo Milano della presentazione itinerante della Collezione che sarà esposta definitivamente a Rimini nel 2019 quando sarà aperto il nuovo museo che il Comune della cittadina romagnola, a due passi dalla Comunità di recupero di San Patrignano, aprirà nei palazzi medievali dell’Arengo e del Podestà ora in corso di restauro. Da Milano a Roma la mostra si è arricchita di nuove opere. Tutte sono state donate alla Comunità nel 40° anno dalla fondazione da collezionisti, gallerie e dagli artisti stessi.

“Nel 40° anniversario di San Patrignano – spiega la curatrice della mostra Clarice Pecori Girladi – ci siamo trovati di fronte ad una doppia necessità: da un lato quella di garantire per altri 40 anni un progetto che accoglie 1.300 persone in modo completamente gratuito, dall’altro la volontà di incrementare la quota di autosostentamento che oggi raggiunge il 62% dei costi e viene fuori dal ricavato delle attività realizzate nella Comunità”. E’ così nato il progetto mutuato dall’esperienza delle università americane e l’idea di creare quello che in inglese si chiama endowment fund, un fondo di dotazione finanziato con donazioni da utilizzare per prelievi utili a sostenere investimenti strutturali futuri.

“Ci siamo rivolti in primo luogo agli amici storici di San Patrignano e molti hanno garantito delle donazioni: quindi, prima i collezionisti, poi i galleristi e gli stessi artisti. Finora abbiamo raccolto 40 opere”,  spiega ancora Pecori Giraldi. Il progetto è partito un anno fa in marzo dalla Triennale a Milano e dopo Roma dovrebbe  proseguire nel 2019 a Napoli e Torino. Le opere – in esposizione si possono ammirare artitsti come Alessandro Busci, Giorgio Griffa, Agnes Martin, Davide Monaldi, Julian Schnabel, Sandro Chia, Ezo Cucchi e altri oltre ai già citati Beecroft, Pistoletto e Yan Pei Ming – saranno valorizzate ma non possono essere vendute prima di cinque anni.

“Abbiamo intrapreso la via della collezione di opere d’arte contemporanea – sottolinea Letizia Moratti, co-fondatrice della Fondazione San Patrignano – come riserva patrimoniale e coinvolto artisti, galleristi e collezionisti che hanno creduto  e credono nel progetto e che apprezzano il lavoro svolto dalla Comunità. Le opere affrontano i temi al cuore della Comunità di San Patrignano: l’emarginazione, il disagio sociale, l’accoglienza, la rinascita”. L’idea ha catturato Giovanna Melandri: “L’accostarsi di artisti e istituzioni pubbliche e private – afferma la presidente del Maxxi – si rivela ancora una volta una scelta fertile per sostenere e ampliare politiche culturali lungimiranti. Il Maxxi è sotto questo punto di vista un avamposto che ha saputo realizzare progetti alternativi”. Tutto il progetto è stato realizzato anche grazie agli sponsor BMW e Intesa Sanpaolo.

Ingresso gratuito – Orari: Mar-Merc-Gio-Ven- Domenica 11-19; Sabato 11-22, chiuso il lunedì

 

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Categories: Arte