Le storie infinite del gioco del calcio – secondo molti metafora della vita – non sono fatte solo di cifre, risultati, classifiche. Quei numeri nascondono vite vissute come romanzi, a volte vere favole moderne, ineffabili segni del destino, ma anche assoluta normalità.
L’avventura di un giovane calciatore può cominciare in un cortile di campagna, nel campo sterrato di un oratorio e poi finire in uno stadio faraonico di fronte a centomila spettatori. Ma può andare anche al contrario, come “il treno dei desideri”, partire da un sogno, da illusioni giovanili e approdare in lontane periferie, in una squadra di travet, davanti a una tribunetta di pochi affezionati.
Siamo andati a cercare i due estremi di queste storie: i campioni che hanno avuto la maglia della squadra come una seconda pelle e altri giocatori, magari campioni anche loro, che sono stati veri giramondo cambiando casacca di volta in volta.
Autore
Sergio Di Battista, sessant’anni di giornalismo, dal piombo al computer. Cronista di nera, di sport, inviato speciale, a Roma redattore-capo centrale di “Paese Sera”, del quale ha poi diretto l’edizione fiorentina. Redattore-capo poi della “Nazione”, per dieci anni. Infine “Il Giornale” e la rivista “ST”. Ha scritto per sfizio qualche libro: Guida ai piaceri e misteri dei mondiali di calcio, Lo stadio racconta, La partita della vita, La storia dei mondiali, La Firenze dei passi perduti. Nel 2015 ha ricevuto a Palazzo Vecchio il premio alla carriera dal Centro Culturale Firenze-Europa.