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Salvini: “Tocca a noi governare, niente coalizioni strane”

Il numero uno della Lega conferma l’alleanza con Forza Italia e Fratelli d’Italia e spiega: “A seggi chiusi lavoreremo perché la squadra che è più vicina ad essere maggioranza arrivi a essere maggioranza con chi non fa parte di questa squadra ma ne condividerà il programma”. Con M5S ” nessun minestrone”

Salvini: “Tocca a noi governare, niente coalizioni strane”

“La Lega ha vinto nel centrodestra e rimarrà alla guida del centrodestra”. Così Matteo Salvini, nella prima conferenza stampa dopo il trionfo elettorale, cancella ogni ipotesi divorziare da Forza Italia e Fratelli d’Italia per allearsi con il Movimento 5 Stelle e formare una maggioranza in Parlamento.

“Rispetteremo l’impegno preso – ha aggiunto – l’impegno preso riguarda una coalizione di centrodestra con cui abbiamo il diritto e il dovere di governare nei prossimi anni. Io prima del voto ho detto che da presidente del consiglio avrei parlato con tutti. Ma ovviamente la squadra con cui ragionare è quella di centrodestra. Non siamo adusi cambiare idea ogni quarto d’ora come qualcun altro”.

Lo scrutinio deve ancora terminare, ma è ormai certo che la coalizione di centrodestra, pur essendo in testa, non avrà la maggioranza necessaria a governare senza alleanze. Perciò, ha spiegato Salvini “a seggi chiusi lavoreremo perché la squadra che è più vicina ad essere maggioranza arrivi a essere maggioranza con chi non fa parte di questa squadra ma ne condividerà il programma. Non fatemi fare nomi: ci sono collegi in cui si vince o si perde per 50 voti. Dobbiamo ancora avere le idee chiare”.

In ogni caso, a chi gli chiedeva esplicitamente di una possibile intesa con i grillini, Salvini ha risposto lapidario: “No. Enne-O. Con tre linee sotto”. E ancora: “Escludo governi di scopo, tecnici o istituzionali. O possiamo portare avanti il nostro programma, oppure noi a governi minestroni non ci stiamo. La squadra è quella con cui abbiamo giocato la partita. Non mi piace cambiare squadra con la partita ancora in corso”.

Quanto a possibili contrati per la spartizione delle poltrone, “non abbiamo neanche lontanamente cominciato a ragionare su cosa fare in termini di istituzioni – ha sottolineato ancora il leader leghista – nel centrodestra tutti dovrebbero essere contenti: è la coalizione che ha vinto e che può governare”.

Sul versante dei rapporti con il Quirinale, Salvini sceglie la strada del rispetto istituzionale: “Sceglierà il Presidente della Repubblica quale sia il Presidente del Consiglio con i numeri migliori per governare. Non ho mandato liste di ministri e non do suggerimenti”. Poi però il numero uno della Lega ha anche aggiunto che “l’accordo nella coalizione era che chi avesse preso un voto in più avrebbe avuto l’onore e l’onere di guidare questo Paese”.

Salvini ha poi sottolineato l’exploit del suo partito: “La lega è il movimento politico che è cresciuto più di tutti, persino più del Movimento 5 Stelle, che pure è incontestabilmente rimo. Però la lega è quella che è passata dal 4 al 18%. A Bergamo la Lega è sopra il 40%, a Treviso al 32%, Pordenone al 28%, a Trento al 26%, ad Aosta al 17%, ad Imperia al 24%, a Reggio Calabria al 6%, a Cagliari all’11,6%, a Lucca al 21%, a Pisa al 20%, a Foggia al 7,5%, a Viterbo al 18,5%, all’Aquila al 18%, ad Isernia al 10%, a Terni al 20%, a Macerata al 21,5%, a Piacenza al 28%, a Potenza al 7% e a Benevento al 6%”.

Infine, un messaggio agli investitori: “Ora inizierà il ritornello sullo spread – ha concluso Salvini – ma gli italiani hanno detto chiaramente che per l’Italia decidono gli italiani. I mercati non hanno nulla da temere. Anzi, un’Italia con meno tasse, tempi certi per la giustizia e meno burocrazia è il paradiso per chi vuole fare business. Ora inizia un bel percorso”.

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