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Salvini surreale: attacca l’Europa ma forse ne riceverà i fondi per il Ponte sullo Stretto

Imagoeconomica

L’amministratore delegato della Società Stretto di Messina, Pietro Ciucci, è incappato in un “incidente” politico con Matteo Salvini. In piena campagna elettorale, ha detto che il progetto esecutivo del ponte sullo Stretto arriverà entro la fine dell’anno, non prima di novembre. La notizia è passata sotto silenzio ma il leader leghista non deve aver gradito le parole di Ciucci. Dicendo fine anno, l’ad ha fatto saltare le previsioni simil-televendite del ministro di aprire i cantieri nel giro di settimane. Salvini infuencer pro Ponte, dovrebbe sapere che in politica la sfortuna è un convitato di pietra. In questo caso la sfortuna (per lui) ha coinciso con il realismo di un vecchio manager a capo di una società riesumata dal centrodestra appena un anno fa.

Eppure c’era poco da meravigliarsi. Oltre ai ricorsi , per rispondere ai 200 quesiti posti dal ministero dell’Ambiente sul progetto, ci vogliono mesi. Convitati di pietra sono, dunque, anche le carte da mettere sul tavolo di questo surreale gioco del ponte siciliano, dove ci sono giocatori bari incalliti. E forse c’è anche più di qualche patacca che gira, come le chiamava Indro Montanelli.

Europa bifronte

“Più Italia meno Europa” si legge nei manifesti elettorali della Lega. È un auspicio o una iattura ? Chissà. E non devono averlo capito nemmeno i leghisti che li hanno stampati, quei manifesti. Eh già, perché non è escluso che quell’Europa di cui Salvini con il suo faccione sui manifesti vuole fare a meno, potrebbe dargli denari per il sognato Ponte. La iattura (?) arriva dal Parlamento europeo che ha aggiornato il piano TEE delle grandi infrastrutture di trasporto in Europa. Il ponte sullo Stretto potrebbe ricevere finanziamenti negati ad altri paesi. Alla Russia, per esempio. E sarebbe una coincidenza alquanto beffarda per chi conserva con orgoglio le foto sulla piazza Rossa.

Il progetto di collegare Russia e Bielorussia con nuove tratte ferroviarie intereuropee è stato accantonato per dare più spazio ai collegamenti con l’Ucraina e la Moldavia. A fine aprile il Parlamento europeo ha stabilito che tutti i progetti previsti devono essere chiusi entro il 2030 per avere nei successivi venti anni un sistema integrato di strade, ferrovie, porti, da Est a Ovest, da Nord a Sud. Mica si può lasciare la Sicilia con le navi traghetto ? Vedremo come se la caverà Salvini su questa eventualità nel prossimo comizio. Occhio: nel piano TEE ci sono 11 miliardi di euro solo per i trasporti, più altri 5 per l’energia. Se una parte dovesse essere data all’Italia, che farà Salvini, brucerà tutti i manifesti per le elezioni europee ? Magari tra Villa San Giovanni e Messina.



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Categories: Politica