X

Salvini spacca il centrodestra sulle sanzioni anti-Putin: “Sono un errore”, ma Meloni e Fi si smarcano

Imagoeconomica

Il leader della Lega, Matteo Salvini, coglie l’occasione del Forum Ambrosetti di Villa d’Este per sparare a zero sulle sanzioni anti-Putin ma sia Giorgia Meloni, che si mette addirittura le mani nei capelli mentre Salvini parla, che Antonio Tajani prendono nettamente le distanze. “Le sanzioni sono un errore e fanno male all’Europa” sostiene Salvini che aggiunge: “Non dico di abolirle ma serve uno scudo europeo”. Le parole di Salvini, che non ha mai nascosto la sua simpatia per Putin, creano subito imbarazzo nei suoi partner del centrodestra e molta perplessità anche tra gli imprenditori che lo ascoltano in platea a Cernobbio.

MELONI E TAJANI CONTRO SALVINI SULLE SANZIONI: “NON POSSIAMO SFILARCI DAGLI ALLEATI EUROPEI”

Al contrario di Salvini, la Meloni ha invece fatto a Villa d’Este un discorso atlantista ma anche pro-Ucraina, pro-sanzioni anti Putin e pro-armi a Kiev. “Se l’Italia si sfila dai suoi alleati – ha affermato la leader del centrodestra – per Kiev non cambia nulla ma per noi sì” perchè significherebbe una caduta di credibilità insostenibile per l’Italia agli occhi del mondo e dell’Occidente.

Sulla stessa linea della Meloni e contro la sbandata sulle sanzioni di Salvini si è schierato anche il braccio destro di Berlusconi, il forzista Antonio Tajani, già presidente del Parlamento europeo: “Le sanzioni sono inevitabili”. Poi, al festival di Dogliani, Tajani ha aggiunto: “Le sanzioni sono giuste. L’Italia fa parte dell’Unione Europea e dell’Alleanza atlantica e non può certo dissociarsi sui valori. Ricordiamoci – ha concluso – che qui si stanno difendendo la democrazia e la libertà ai confini dell’Europa contro un dittatore”. Chissà che cosa avrebbe detto Salvini se avesse ascoltato queste parole.

SALVINI ROMPE GLI ARGINI SULLE SANZIONI E TORNA A STRIZZARE L’OCCHIO A PUTIN

Una cosa però è certa: nel tentativo di recuperare voti e di tenere a distanza i Cinque Stelle che lo stanno insidiando da vicino in tema di consensi elettorali, Salvini ha rotto ormai gli argini e ha ripreso la sua postura filo-Putin e assai poco occidentale. Come farà il centrodestra, nel caso dovesse vincere le elezioni, a ricucire i dissensi su una materia sensibile come quella della politica estera è tutto da vedere.

Related Post
Categories: Politica