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Salvini si presenta come difensore dell’Occidente ma finora era stretto sodale di Putin

Imagoeconomica

Salvini si avventa su ogni occasione per cercare di raggranellare qualche consenso in più tra gli italiani impauriti dal clima di guerra che c’è nel mondo, ed alla ricerca di un posto in cui potersi sentire protetti. La manifestazione del 4 novembre a difesa dell’Occidente e contro i tagliagole di Hamas e i rischi di un terrorismo che potrebbe attaccare il nostro paese passando dall’immigrazione clandestina che arriva a Lampedusa o a Trieste, tocca un nervo scoperto dei nostri concittadini ma, a rifletterci un minuto, non è né opportuna né credibile.

Perché la manifestazione di Salvini del 4 novembre non è opportuna

Politicamente spacca la destra di Governo che ha assunto nei confronti della crisi nel Medio Oriente un atteggiamento fermo, ma cauto, attento a non esasperare le contrapposizioni senza cedere nulla all’estremismo palestinese ed iraniano. La posizione italiana in questo caso, così come per l’aggressione della Russia all’Ucraina è chiara e non sta dando luogo ad equivoci. Mentre mobilitare la piazza può essere un rischio non solo per l’ordine pubblico, ma anche per la possibilità di suscitare reazioni contrarie da parte di fanatici islamisti che potrebbero prevalere sui moderati, che pure sono la maggioranza dei residenti di religione mussulmana.

Salvini osannava Putin: non è credibile come difensore dell’Occidente

Soprattutto  Salvini non è credibile come difensore dell’Occidente perchè fino a poco tempo fa era ammiratore di Putin fino a sostenere di trovarsi meglio a Mosca che in qualsiasi capitale occidentale. Poi era ferocemente antieuropeo (e probabilmente lo è ancora visto il suo sodalizio con Marine Le Pen ) , proprio contro quell’Europa che russi, cinesi e arabi appoggiati da tanti paesi Bric, considerano debole, corrotta e impotente e che vorrebbero vedere svanire per poi poter affrontare uno per uno i deboli paesi del Vecchio Continente magari non più coperti dall’ombrello americano. 

Caro Salvini giocare troppe parti in commedia rischia di confondere i potenziali elettori e lasciare alla Lega solo un pugno di “fedelissimi” disposti a seguire il “capo” sempre ed ovunque. Il caos non paga! 

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Categories: Politica