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Salvini: “Pace fiscale a 500mila euro, non sarà una rottamazione”

Il vicepremier leghista precisa che il provvedimento in arrivo con la legge di Bilancio sarà “a saldo e stralcio” non solo su interessi e sanzioni, ma anche “sul capitale” – Non sarà “una classica rottamazione ma un intervento a gamba tesa”

Salvini: “Pace fiscale a 500mila euro, non sarà una rottamazione”

Matteo Salvini torna alla carica sulla pace fiscale. In un’intervista a Rtl 102,5, il vicepremier leghista ha sottolineato che l’intervento – allo studio del governo e in arrivo con la prossima legge di Bilancio – non sarà “una classica rottamazione ma un intervento a gamba tesa” e riguarderà tutti i debiti con il Fisco “fino a 500mila euro”. L’operazione sarà “a saldo e stralcio” non solo su interessi e sanzioni, ma anche “sul capitale”.

La pace fiscale “che voglio portare fino in fondo – ha aggiunto Salvini – è quella di milioni di italiani costretti a vivere da fantasmi, persone che hanno fatto la dichiarazione dei redditi e poi gli è andata male e si portano dietro cartella che non pagheranno mai”.

Nei giorni scorsi una prima bozza del decreto fiscale collegato alla manovra parlava di un intervento molto diverso da quello che il leader leghista ha tratteggiato oggi. In particolare, sembrava che il governo fosse intenzionato a varare una terza rottamazione delle cartelle esattoriale più conveniente delle prime due (con rate su cinque anni anziché su due), ma comunque rispettosa dello schema di fondo stabilito dal governo Renzi, che prevedeva l’azzeramento di sanzioni, interessi e more ma obbligava comunque il contribuente a pagare per intero l’imposta dovuta.

Nella stessa bozza era prevista anche una sanatoria per le liti tributarie pendenti, con la cancellazione di interessi e sanzioni ma anche una riduzione forfettaria della somma pretesa dal Fisco. In particolare, si diceva che lo sconto potesse arrivare fino al 50% per chi ha già vinto in primo grado.

Infine, tra le misure contenute nella bozza di decreto fiscale rientrava anche una flat tax del 20% – ma con un limite massimo a quota 500mila euro – per le somme oggetto di ravvedimento operoso, cioè le dichiarazioni integrative con cui i contribuenti possono far emergere autonomamente i redditi non dichiarati in annualità ancora potenzialmente oggetto di accertamenti da parte del Fisco (2013-2017).

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