Il leader della Lega Matteo Salvini, malgrado da studente universitario alla Statale di Milano sia stato allievo di uno storico illustre dell’economia come il professor Giulio Sapelli, non sa probabilmente nemmeno cosa sia l’interesse nazionale che certamente non è in cima ai suoi pensieri. Come altrimenti giudicare l’invito da guest star a Pontida a Marine Le Pen, leader dell’estrema destra francese, avversaria giurata dell’Unione europea e amica del dittatore russo Vladimir Putin? Qualcuno dice: ma la Le Pen ha il suo teatro d’azione in Francia e se non fa scandalo là perché dovrebbe farlo quando viene in Italia? Fa scandalo perché in Italia ci viene come ospite principale del meeting del secondo partito di governo e del vicepresidente del Consiglio che, ospitando la Le Pen a Pontida, sfida da destra la Meloni sperando di recuperare alle elezioni europee i voti persi alle elezioni politiche. Il problema è che Salvini è anche il vicepremier e amoreggiando con Le Pen squalifica il Governo di cui fa parte agli occhi di tutte le cancellerie europee infliggendo alla credibilità e alla reputazione internazionale dell’Italia un colpo da ko. Che la Lega di Salvini fosse lontana mille miglia dalla Lega di Bossi lo si sapeva ma resta un mistero il fatto che Governatori leghisti di acclarato buonsenso come Luca Zaia nel Veneto e Massimiliano Fedriga nel Friuli Venezia Giulia accettino in silenzio le pagliacciate del loro leader. Salvo sorprese, questo sì che resta un mistero. In ogni caso, Salvini giù dalla torre.