“La ricerca dell’immortalità” è realizzato da DocDoc Films e distribuito da Radio Capital, Sky Arte e MYmovies.it, non ancora presente in streaming.
Diretto da David Pujol e in collaborazione con il Museo Dalí, il film ripercorre la vita del pittore dal 1929, anno in cui abbracciò il Surrealismo, fino alla sua morte nel 1989, toccando i grandi momenti della sua vita professionale come quelli della sua vita privata: l’incontro con il suo grande amore e musa ispiratrice Gala, causa del gravissimo litigio col padre insieme al suo legame con i surrealisti, la sua passione per l’eccesso, il carattere individualista e provocatore della sua arte, le sue attività di illustratore, ecc…
Ma la vita di Dalí non viene mostrata tanto tramite queste tappe più conosciute dal pubblico, che restano sullo sfondo, quanto tramite i luoghi che contarono molto per lui e la sua produzione: al primo posto Portlligat, in Spagna, dove c’è la piccola casa di pescatori che lui col tempo ampliò, in cui visse e lavorò fino al 1982 e che ritrasse ad esempio ne La Madonna di Port Lligat nel 1950. Figueres, città natale dell’artista, in cui fece ricostruire il Teatro-Museo Dalí a partire dal vecchio teatro cittadino, in rovina dai bombardamenti della Guerra Civile Spagnola; qui sono contenute opere sue, ma anche di altri artisti come Duchamp e, soprattutto, nel basamento è conservata la tomba di Dalí. Per questo motivo, il museo costituisce una sorta di testamentobiografico e artistico.
Importantissimo fu anche il Castello di Púbol, dagli interni affrescati dall’artista in persona e che Dalí regalò alla moglie Gala: lei gli pose la condizione di non venirvi mai se non dietro suo invito e lui acconsentì, considerando la condizione come una loro versione dell’antico amor cortese. Qui passò anche i suoi ultimi anni di vita.
Dopo questa parentesi dei luoghi più “intimi” per il pittore, non vengono trascurati neanche Parigi e New York: la capitale francese lo influenzò molto, essendo il cuore del Surrealismo, mentre la metropoli americana divenne un importantissimo canale per il suo successo, grazie alle mostre che vi vennero organizzate, i contatti di spicco e gli scandali giornalistici che gli procurarono molta pubblicità, grazie al suo modo di fare eccentrico, teatrale e provocante.
Sarà interessante scoprire se verrà dato spazio anche agli altri grandi protagonisti del Novecento che Dalí incontrò in queste e altre città ancora: Luis Buñuel, Garcia Lorca, Picasso, Mirò, persino Walt Disney.
Questo film apre la prima parte della stagione 2018/2019 de La Grande Arte al Cinema, sempre della Nexo Digital: seguiranno Klimt e Schiele. Eros e Psiche il 22-23-24 ottobre, Le ninfee di Monet. Un incantesimo di acqua e luce il 26-27-28 novembre e L’uomo che rubò Banksy l’11 e il 12 dicembre.
Lucrezia Fogagnolo – Master MaSvic 17-18 – Università Ca’ Foscari Venezia