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Salute: stop alle ricette digitali dei farmaci da gennaio. Il governo ci ripensa: ok alla proroga per tutto il 2023

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Dopo le richieste di molte associazioni di categorie e sindacati di settore, il governo ci ripensa. Durante il Consiglio dei Ministri presieduto dal vicepremier Matteo Salvini, riguardante il decreto legge Milleproroghe, si fa sapere che l’intenzione è quella di prorogare la ricetta elettronica via sms o via mail per un anno, fino alla fine del 2023. Occorrerà poi un provvedimento ad hoc per rendere strutturale la norma.

La norma dell’utilizzo delle delle prescrizioni farmaceutiche anche a distanza (via mail o sms) introdotta con la pandemia da Covid, era in scadenza a fine dicembre e da gennaio si sarebbe dovuti tornare dal proprio medico di famiglia. Subito si era sollevato un coro di appelli.

Sono stati gli stessi medici in prima linea a denunciare il problema al ministro della Salute, Orazio Schillaci: «Chiediamo la proroga, oltre la scadenza del 31 dicembre 2022, dell’utilizzo della ricetta dematerializzata almeno per un anno e un provvedimento che renda il suo utilizzo strutturale, così da liberare i medici da impropri carichi burocratici” ha detto Pina Onotri, segretaria Generale del Sindacato Medici italiani (Smi), che riferisce come già ci sia una mancanza di medici di famiglia in tutta Italia, e caricarli di ulteriore lavoro possa essere rischioso. Il ritorno alla ricetta cartacea – aggiunge – “rappresenterebbe un passo indietro, causando lunghe attese negli studi medici”. Liberare i medici curanti da carichi burocratici “permette di valorizzare la professione, contrastare l’esodo dalla categoria, e dare la possibilità di utilizzare più tempo alla cura e all’assistenza dei pazienti”.

«Abbiamo interpellato la segreteria del ministro e ci aspettiamo una risposta positiva su un’eventuale proroga», ha detto il presidente della Fnomceo, Filippo Anelli. «Sappiamo che il tema è sul tavolo e siamo sicuri che il ministro mostrerà la sua attenzione verso l’argomento», conferma Silvestro Scotti, segretario nazionale dei medici di medicina generale.

La ricetta digitale è stato un aiuto prezioso per i cittadini

Ora quell’ordinanza che aveva facilitato la vita anche ai cittadini sta per scadere. E per evitare l’addio alla ricetta elettronica occorre un nuovo provvedimento dell’esecutivo. Anche Anna Lisa Mandorino, segretaria generale di Cittadinanzattiva, chiede di non sprecare un’occasione: “La ricetta elettronica è stato uno strumento prezioso durante la pandemia. I cittadini lo apprezzano perché semplifica le procedure, riduce la burocrazia e consente ai medici di dedicare più tempo all’ascolto dei pazienti, soprattutto i più fragili”. Più in generale, aggiunge Mandorino, “la sanità digitale è un beneficio soprattutto in contesti in cui la distanza dallo studio del medico costringerebbero ad esempio le persone anziane a chiedere aiuto a un familiare”.

Malavasi (Pd): “Evitiamo il passo indietro”

A sollecitare il governo è anche l’opposizione. «Mi pare evidente che mettere fine al provvedimento sarebbe un passo indietro che penalizzerebbe i cittadini, soprattutto, quelli con malattie croniche – afferma Ilenia Malavasi, deputata Pd in commissione Affari sociali – Un governo che si riempie la bocca con le parole innovazione e digitalizzazione dovrebbe spiegare perché non ha ancora rinnovato una norma di civiltà e buon senso. Chiediamo al ministro Schillaci quando intenda intervenire altrimenti dal 10 gennaio si dovrà tornare dal medico di famiglia per prendere la prescrizione. Una follia”.

La proroga dell’obbligo di mascherina in ospedale

Il 31 dicembre scade poi un altro provvedimento sanitario legato alla pandemia: l’obbligo di usare la mascherina in ospedali e Rsa. “Sarà di nuovo prorogato, almeno fino a primavera”, afferma il ministro Schillaci. La nuova misura è attesa a breve e già salutata con favore dagli esperti (“un’ottima decisione” commenta Walter Ricciardi, docente di igiene all’Università Cattolica di Roma). “Qualcuno ha detto che volevamo togliere l’obbligo di mascherina e poi ci abbiamo ripensato. Non è così — chiarisce Schillaci — perché indossare le mascherine in ospedale è una forma di rispetto verso i pazienti più deboli”. E poi aggiunge: “L’emergenza è ormai ampiamente superata. Siamo in una fase endemica, dobbiamo imparare a convivere con questo virus, ma siamo molto più tranquilli. Dopo due anni e mezzo ci stiamo lasciando alle spalle questa terribile esperienza. E dopo tante sofferenze e restrizioni, possiamo finalmente vivere un Natale in famiglia sereno”.

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