La sostenibilità rappresenta l’unico elemento possibile per uno sviluppo responsabile delle aziende di tutti i settori e dimensioni operanti in contesti internazionali o locali. L’integrazione dei rischi di sostenibilità all’interno dei sistemi produttivi permette non solo di operare in un’ottica se più attenti alle politiche ambientali, sociali e di governance, ma allo stesso tempo di migliorare il ritorno economico per gli stakeholder e aumentare la crescita del sistema Italia anche in termini reali. L’efficienza produttiva non può sottrarsi dalla ricerca di nuove fonti di energia alternativa, dall’innovazione dei prodotti, dalla trasparenza nella governance e dall’impatto sociale delle proprie strategie di sviluppo. È quanto emerso nella prima giornata del Salone del Risparmio 2022 di Milano, il più grande evento italiano sul risparmio gestito.
La crisi energetica e l’attuale contesto politico internazionale l’assunzione da cambiamenti significativi hanno creato nuovi equilibri e costituiscono i fattori che possono contribuire ad aumentare la transizione energetica e la riduzione dalle dipendenze di gas e più in generale dai combustibili fossili.
Come si sta muovendo l’impresa in un contesto globale sempre più complesso e mutevole? Quali sono le strategie da implementare sui processi produttivi per una transizione sostenibile? Come si può valutare correttamente l’impatto della conversione ESG della propria azienda?
Forniscono una risposta a queste domande 3 attori in tre settori molto diversi dell’economia italiana, legati da un interesse forte: la sostenibilità. Saverio Perissinotto, amministratore delegato e direttore generale di Eurizon Capital Sgtr, Gaetano Marzotto, presidente del gruppo Vinicolo Santa Margherita e Federico Baroncelli , Esgr Investor Reletions Manager di Enel spa.
Salone del risparmio 2022: Saverio Perissinotto di Eurizon
ESG è un percorso di lungo respiro anche per l’industria finanziaria. Eurizon ha avviato questo percorso 25 anni fa. “Tutto nasce da un rapporto di fiducia tra noi e il cliente su rendimento atteso e rischio, oggi entra una terza variabile: essere rispettosi della sostenibilità. Il nostro ruolo è anche aiutare le aziende a essere sostenibili”, ha detto il numero uno di Eurizon.
“La sostenibilità è anche figlia di comportamenti individuali ed è diventata uno dei valori che i colleghi di Eurizon hanno fatto propri e mettono in pratica con i comportamenti individuali – ha proseguito Perissinotto -. Esiste una metrica ben definita su come si investe nella sostenibilità: investire in aziende rispettose della sostenibilità nel lungo periodo dà risultati migliori. Bisogna lavorare per rendere questo processo d’investimento il più trasparente possibile. Tutto ciò che noi facciamo in termini di sostenibilità è tracciato e messo a disposizione del cliente. Il tema vero è l’accesso per il cliente finale a questa ricchezza informativa”.
Per l’ad di Eurizon bisogna far sì che l’accesso alle tematiche ESG non sia un fardello regolamentare ma aumenti la consapevolezza del risparmiatore.
Eurizon ha aderito alla Net Zero Asset Manager Initiative a novembre dell’anno scorso ed è fortemente impegnata con azioni di engagement estremamente sostenute su queste tematiche per raggiungere questi obiettivi. “Il Capitale umano è importante in tutti i settori, tanto più nell’asset management. È la caratteristica principale e coincide con la competenza, non solo competenze finanziarie ma anche in ambiti diversi, anche umanistici. L’altro elemento fondamentale è avere curiosità e pensare fuori dagli schemi. Nel nostro settore è fondamentale ed è necessario per realizzare quell’innovazione buona di cui si è parlato in precedenza. Un altro elemento fondamentale è l’educazione finanziaria, perché la nostra costituzione è stata tutelante nel mettere il risparmio al centro, ma bisogna ancora lavorare per incrementare la cultura finanziaria che resta l’ultimo miglio. La tematica ESG è un percorso ed è molto più sentito dalle nuove generazioni. Il rischio da evitare è far vivere al risparmiatore la tematica ESG come un aspetto regolamentare”, ha concluso Perissinotto.
Gaetano Marzotto del gruppo Vinicolo Santa Margherita
“La nostra storia è iniziata negli Usa 35 anni fa e ora siamo diventati i best sellers grazie al pinot grigio Santa margherita che ben si abbina sia alla cucina mediterranea sia a quella Usa. Fin da allora il nonno aveva abbracciato la sostenibilità anche se non sapeva che lo stava facendo: per lui era importante che ci fosse una buona terra, ottime cantine e uomini che sapessero fare il vino”. Sono le parole di Marzotto.
“Rispettare la terra significa anche evitare di usare antiparassitari e rispettare il vino significa togliere i bisolfiti. Ora è centrale anche il tema energia: il costo del gas, assieme a quello della manodopera e delle materie prime è molto rilevante. Ci stiamo impegnando per mixare le varie fonti di energie, seguendo persorsi che siano realizzabili in tempi non troppo lunghi, sperando nella deburocratizzazione”, ha proseguito il presidente del gruppo Vinicolo Santa Margherita.
“Occorre anche pensare alle generazioni più giovani: la generazione x (i quarantenni), la y (i trentenni) la z (i ventenni) che sono molto sensibili a tutto l’ambito ambientale. E non solo per qual che riguarda il prodotto, ma anche il suo confezionamento. Nella nostra filiera, il 50% del packaging è riciclato: in questo modo si consuma molta meno energia e molta meno acqua. La gente si sta abituando a riportare il vetro usato e abbiamo anche 3 aziende in Italia che ritirano il vetro dalle municipalizzate”, ha concluso Marzotto.
Federico Baroncelli di Enel
“Enel è dal 2014 che ha avviato tracciati di sostenibilità: bisogna ora accelerare nella direzione delle energie rinnovabili. Non solo costano meno, sono impartanti per l’ambiente, ma ora sono necessarie anche per potersi rendere indipendenti dalla Russia. Le cose ora stanno migliorando, soprattutto da quando il governo ha varato il decreto per alleggerire la burocrazia”, ha detto Baroncelli.
“Enel ha avviato da molto tempo l’emissione dei green bond. Ma dal 2019 abbiamo fatto una scelta ancora più incisiva iniziando a emettere invece i “Sustainability-Linked bond” legati al conseguimento dell’obiettivo di sostenibilità di Enel relativo alla riduzione di emissioni dirette di gas serra (Scope 1), contribuendo all’obiettivo di sviluppo sostenibile 13 delle Nazioni Unite (Lotta contro il cambiamento climatico) e in conformità con il Sustainability-Linked Financing Framework del Gruppo. Nella pratica il meccanismo del bond prevede un’aumento della cedola nel caso gli obbiettivi non venissero raggiunti.
Queste emissioni sono state premianti perchè il costo della raccolta è risultato inferiore di 15-20 punti base rispetto agli altri”.
Con il Piano Strategico presentato alla comunità finanziaria nel novembre 2021, Enel ha anticipato di 10 anni l’impegno ‘Net Zero‘, dal 2050 al 2040, sia per le emissioni dirette sia per quelle indirette. In particolare, Enel si è impegnata a raggiungere un valore di zero emissioni senza ricorrere a misure di offsetting – come tecnologie di rimozione della CO2 o soluzioni nature-based – con riguardo alla generazione di energia e alla vendita di elettricità ai clienti finali, nonché ad uscire dall’attività di vendita retail di gas. “Oltre ad anticipare dal 2050 al 2040 l’obiettivo di decarbonizzare completamente il proprio mix energetico, Enel ha confermato al contempo l’obiettivo al 2030 di ridurre le emissioni dirette di CO2eq per kWh dell’80% rispetto al 2017”, ha sottolineato Baroncelli.
Il percorso previsto verso il target 2040 include anche un obiettivo di intensità di emissioni dirette di gas serra, misurato in grammi di CO2eq per kWh, pari o inferiore a 140gCO2eq/kWh entro il 2024.