La manifattura LegnoArredo Italia corre più veloce delle altre italiane ed europee (+12,9 per cento nel primo trimestre sul 2019 rispetto al +4,7% delle restanti piattaforme industriali), e, grazie alla corsa del made in Italy in tutti i continenti, a fine anno dovrebbe quasi raggiungere il record storico del miglior avanzo della bilancia commerciale del 2001 (rispettivamente 8,1 e 8,3 miliardi di euro).
Con questi primi numeri Gregorio De Felice, Chief economist e Head of Research Intesa Sanpaolo, ha aperto la presentazione, avvenuta oggi alla Triennale di Milano dello studio “L’industria italiana del mobile: sfide e opportunità di crescita, in collaborazione con il Salone del Mobile e il sistema FederlegnoArredo. Un evento di rilievo che sigla con numeri record una ripresa di forte impatto dell’intero comparto e il grande successo di un Supersalone, che nessuno, e per primi gli industriali del settore, si aspettava: più della metà dei visitatori sono operatori e operatori stranieri.
Intesa Sanpaolo, partner istituzionale del Salone del Mobile Milano, è la prima banca italiana anche nel supporto finanziario al settore del mobile e del sistema produttivo, ha confermato di proseguire in questa collaborazione con investimenti in economia circolare, sostenibilità e internazionalizzazione a partire da 1,5 miliardi di euro di cui 1 miliardo di euro per ridurre l’impatto ambientale e 500 milioni per sviluppare le attività all’estero.
“La ripresa del settore si inquadra in quella dell’economia italiana e in quella dell’intera economia mondiale-ha dichiarato De Felice- che ha beneficiato di investimenti colossali, ben 18 trilioni di dollari di investimenti di tutti i governi. Quanto alle previsioni di fine anno per l’Italia ci stiamo avvicinando al 6 per cento. Si tratta dunque di un quadro favorevole che però richiede di affrontare nuove sfide, a partire da una produttività che non cresce da circa un ventennio”.
Che cosa differenzia il comparto dell’arredo rispetto agli altri? Secondo De Felice il maggior dinamismo delle aziende italiane rispetto ad altri settori che è, infatti, all’origine di una forte ripresa dell’export e di un ritorno alla crescita dell’avanzo della bilancia commerciale che, a causa della concorrenza di paesi emergenti, da alcuni anni era in netto rallentamento. Dal 2010 la competitività internazionale dei nostri prodotti del Sistema casa –ha sottolineato- è tornata a crescere.
Quali sono i punti di forza e quali da migliorare? “Crescono di più le aziende medio-grandi, sono risultati in aumento gli investimenti nell’economia digitale e cioè nell’IoT, nel Cloud, nell’Intelligenza Artificiale e nella robotica industriale. E c’è una forte accelerazione della transizione ecologica verso una filiera sempre più green. I problemi più difficili da risolvere oggi sono legati anche per la filiera del legno Arredo alla carenza crescente della materie prime -e non solo del legno- e ai costi altrettanto crescenti dei trasporti. Il costo di trasporto di un container dall’Asia è salito da 2000 a 16-18mila euro. Questo significa che il rialzo dei costi da problema sta diventando opportunità perché si sta riformando la filiera di fornitura, la filiera della catena del valore, in Italia, una ‘italianità’ che peraltro il Sistema Casa non ha mai delocalizzato come altre manifatture, ma che risentiva della competizione di componentistica e ferramenta made in Asia. E anche questo rivela un’esigenza comune a questo comparto, quello di un necessario cambiamento per rafforzare il primato mondiale del Sistema Casa italiano”.
Un auspicio sottolineato concordemente da tutti gli oratori, Stefano Boeri, presidente della Triennale, Gianluigi Venturini, direttore regionale Milano e provincia Intesa Sanpaolo, Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo, Roberto Gavazzi, CEO Gruppo Boffi, Maria Porro, direttrice marketing e comunicazione Porro spa e presidente del Salone del Mobile. Milano e Anna Roscio di Intesa Sanpaolo.