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Saipem si aggiudica 2 nuovi ordini nell’offshore per 850 milioni. Il titolo sale

Imagoeconomica

Saipem ha annunciato oggi di essersi aggiudicata due nuovi contratti per attività offshore in Costa d’Avorio e in Italia per un valore complessivo di 850 milioni di euro.
A Piazza Affari, in un Ftse Mib in calo dello 0,90%, il titolo Saipem mostra invece un rialzo dello 0,71% a 1,484 euro, dopo aver segnato un picco in apertura oltre 1,5 euro. Nell’ultimo mese ha guadagnato il 6,27%.

Primo contratto: in Costa d’Avorio con Eni e Petroci

Il primo contratto è stato assegnato a Saipem da Eni Côte d’Ivoire e il suo partner Petroci. Si tratta di un contratto Subsea Umbilicals, Risers and Flowlines per lo sviluppo del progetto Baleine Phase 2, relativo all’omonimo giacimento di olio e gas situato nell’offshore della Costa d’Avorio, a 1.200 metri di profondità. Nel dettaglio, il lavoro prevede l’ingegneria, l’approvvigionamento, la costruzione e l’installazione di circa 20 km di linee rigide, 10 km di riser e jumper flessibili e 15 km di ombelicali collegati a un’unità galleggiante dedicata. I lavori di installazione saranno eseguiti mobilitando le migliori navi da costruzione offshore di Saipem (ha contribuito alle attività di perforazione di Baleine Phase 1 con l’impiego dei mezzi Saipem 10000 e Saipem 12000) e si svolgeranno nel 2024.

Il secondo contratto da Snam Rete Gas con Rosetti Marino e Micoperi a Ravenna

Il secondo contratto è stato assegnato a Saipem, tramite un raggruppamento temporaneo di imprese con Rosetti Marino e Micoperi, da Snam Rete Gas per la realizzazione degli impianti per la nuova nave di stoccaggio e rigassificazione (Fsru) che sarà situata nel Mare Adriatico al largo di Ravenna. Nel dettaglio, il progetto consiste nell’ingegneria, l’approvvigionamento, la costruzione e l’installazione di una nuova struttura offshore, connessa a quella esistente, per l’attracco e l’ormeggio della nave Fsru, da collegare alla terraferma tramite una condotta offshore da 26″ lunga 8,5 km, più 2,6 km a terra e un cavo parallelo in fibra ottica. Il passaggio a terra utilizzerà un sistema di microtunneling per ridurre al minimo l’impatto ambientale. Le operazioni offshore saranno eseguite dalla nave posatubi Saipem Castoro 10. La nuova FSRU consentirà di aumentare la capacità di importazione di gas naturale liquefatto in Italia, incrementando così la sicurezza energetica del Paese grazie alla diversificazione delle fonti di gas.

Equita: già quasi raggiunta la quota ordini 2023, superiori al 2022, con implicazioni positive sull’ebitda

Secondo le stime degli analisti di Equita, questi contratti rappresentano il 13% della raccolta ordini stimata per il 2023 per l’E&C offshore (divisione Asset Based Services) ovvero l’8% della raccolta complessiva del gruppo stimata per il 2023 e quindi calcolano che la società guidata da Alessandro Puliti abbia praticamente già raggiunto il target ordini di quest’anno.
“Calcoliamo che la raccolta ordini annunciata da inizio anno sia pari a circa 10,9 miliardi, ovvero il 98% delle nostre stime di order intake 2023, per cui è ragionevole attendersi che la raccolta ordini 2023 possa superare il risultato dell’anno scorso a 13 miliardi con implicazioni positive sulle nostre stime di ebitda 2024 – circa mid single digit – come avevamo già indicato ad agosto per l’assegnazione degli ultimi contratti offshore”, dice Equita, ritenendo che altre assegnazioni siano in arrivo in Medio Oriente nel gas offshore entro fine anno. “Stimiamo anche che il progetto di Baleine possa avere una marginalità superiore alla media della divisione ABS, pari a 10%, mentre quello di Ravenna possa essere inferiore. La nostra stima di fatturato/ebitda 2024 della divisione ABS al momento prevede una crescita del 10% dei volumi a una marginalità costante del 10%”, precisa Equita che sul titolo Saipem ha un rating hold e un target price a 1,6 euro.
Anche Mediobanca Securities ritiene che i nuovi contratti siano ad alto margine, oltre il 10% dell’ebitda, e supportino ulteriormente la crescita dei ricavi sia nel 2024 sia nel 2025. “Attualmente prevediamo un ebitda per Saipem di 910 milioni di euro nel 2023 contro una stima del consensus a 871 milioni, in aumento a 1,14 miliardi nel 2024 contro una stima del consenso di 1,05 miliardi e a 1,35 miliardi nel 2025 contro una stima del consenso a 1,23 miliardi”, precisa Mediobanca Securities che sul titolo Saipem ha, invece, un rating outperform.


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