Alessandro Puliti da quando è entrato in Saipem circa un anno fa ha lavorato sodo per mettere a posto i conti dopo il profit warning del gennaio 2022, che aveva fatto crollare le azioni del 30%. Ora, con una Saipem completamente ristrutturata e rifinanziata entra nel dettaglio del piano strategico del gruppo delinenadone i contorni e le novità: non abbandonerà l’onshore, rilancerà l’eolico galleggiante, ma punterà anche su fertilizzanti, bioraffinerie e riciclo. Senza trascurare evidentemente il suo business core della perforazione: è di stamane la notizia dell’aggiudicazione di un nuovo ordine da 400 milioni di dollari in Costa d’Avorio.
Gli analisti sono positivi e il titolo schizza. A Piazza Affari in tre mesi ha recuperato il 44,8% del suo valore, oggi quota a 1,5745 euro (+3,79 %), anche se è ancora lontano dal massimo relativo raggiunto nel 2022 a 3,92 euro.
Ieri la società ha reso noti i dati relativi al 2022 che hanno mostrato un notevole recupero sia del fatturato sia della situazione finanziaria. Inoltre nel corso del 2022 la società ha registrano un enorme aumento dei nuovi ordini, raddoppiati rispetto all’anno prima.
Onshore, eolico, fertilizzanti, bioraffinerie: le novità di Puliti
Le novità per Saipem non mancano. Vediamo su quali settori la società, controllata da Eni e di Cassa Depositi e Prestiti, vuole puntare. “Non abbandoniamo l’Onshore, ma lo rifocalizziamo, concentrandoci nelle aree di business dove pensiamo di essere più competitivi” ha detto il ceo di Saipem, Alessandro Puliti dopo i dati. Le aree in cui si concentreranno queste attività riguardano “sicuramente la transizione energetica, e quindi impianti Lng e impianti di rigassificazione”. Ma, ha aggiunto, “il mondo ha anche bisogno di fertilizzanti e questa è un’area di presenza storica di Saipem che anni fa ha incorporato Snamprogetti che ha un know-how importantissimo. Questa e’ un’area di grande richiesta ed e’ importante per la sostenibilità del nostro Paese. Gli altri settori sono le bioraffinerie e il riciclo“.
Perforazioni: per Saipem nuova commessa in costa d’Avorio e vendita asset per 750 milioni
Un’altra novità per Saipem è arrivata stamattina: la società ha reso noto che, attraverso la joint venture Eni Côte d’Ivoire e Petroci, si è aggiudicata un contratto di perforazione al largo della Costa D’Avorio del valore di 400 milioni di dollari che rappresenta il 14% circa della raccolta ordini attesa da Saipem nel periodo 2023-2026.
Questa cifra, dice la società, è al lordo dei costi di leasing del mezzo navale Deep Value Driller che sarà utilizzato per le operazioni: una nave di settima generazione, una delle più moderne al mondo.
“L’acquisizione di questo contratto rappresenta un importante consolidamento della presenza di Saipem in Costa d’Avorio” dice la nota, un’area strategica dove la società sta attualmente realizzando il progetto per lo sviluppo del giacimento Baleine di petrolio e gas, scoperto recentemente grazie alle attività di perforazione dei mezzi Saipem 10000 e Saipem 12000.
“E’ una notizia positiva” scrive Intermonte, “che conferma il forte order momentum nel segmento offshore”, in un contesto in cui “l’order intake complessivo di Saipem nel quarto trimestre ha raggiunto 6 miliardi di euro, per un totale di 13,6 miliardi nel 2022 (12,9 miliardi al netto del deconsolidamento del segmento onshore drilling)”.
Ma anche nel settore delle perforazioni Saipem intende far ordine: Puliti infatti ha precisato che intende raccogliere circa 750 milioni di euro dalla vendita parziale di attività nel settore delle perforazioni menzionando in particolare le imbarcazioni per acque poco profonde.
Il progetto onshore in Mozambico ripartirà a luglio
Lo scorso anno Saipem aveva ceduto alcune attività onshore, corrispondenti a circa la metà dell’ammontare di 1,5 miliardi che voleva ricavare per rafforzare il proprio bilancio. Una parte del mercato si aspettava che questo settore sarebbe stato progressivamente abbandonato. Ma anche in questo settore non mancano le novità per Saipem: proprio Puliti ha detto dopo la presentazione dei dati che l’azienda ha stretto un accordo per far ripartire a luglio un progetto sul gas naturale liquefatto (Gnl) in Mozambico per TotalEnergies. Il progetto, che sarebbe il primo sviluppo onshore di un impianto di Gnl nel Paese africano, era stato sospeso nel 2021 a causa di problemi di sicurezza. Il contratto ha un valore di 3,5 miliardi di euro per il gruppo italiano.
“Ci aspettiamo di riavviare gradualmente il progetto (in Mozambico), secondo le informazioni ricevute dai nostri clienti, a partire da luglio di quest’anno”, ha detto Puliti. Il manager ha precisato che Saipem non dispone di informazioni dirette sulla situazione dei diritti umani e della sicurezza nella provincia di Cabo Delgato, dove sarà ubicato il progetto.
All’inizio del mese TotalEnergies ha incaricato Jean-Christophe Rufin, esperto di azioni umanitarie e diritti umani, di svolgere una missione indipendente per valutare la situazione umanitaria nella provincia prima di prendere una decisione sul riavvio delle operazioni.
“Non abbiamo visibilità diretta sul rapporto sui diritti umani, ma abbiamo concordato con Total di riavviare le operazioni a luglio (…). Questo implica che il nostro cliente è fiducioso di risolvere le possibili questioni in sospeso entro quella data”, ha detto Puliti.
Eolico offshore: per Saipem novità in arrivo
Nella strategia di Saipem riguardo alla scelta delle nuove commesse che devono portare risultati, un ruolo crescente lo sta avendo l’eolico offshore, che Puliti definisce il business-pilastro della transizione energetica per il gruppo. Eppure proprio l’incaglio di alcuni progetti di eolico galleggiante erano stati alla base del profit warning dello scorso anno.
Questo settore, dice ora il top manager “chiaramente si associa bene al business tradizionale di Saipem, che è specialista nei grandi lavori offshore”. Per dare un parametro, l’acquisizione di nuovi ordini e&c per circa 46 miliardi di euro stimata nel piano 2023-26, prevede che circa il 25% in segmenti low/zero carbon, e che dal drilling off shore arrivino circa 3 miliardi di euro. “La prima sinergia è proprio nei mezzi che abbiamo in flotta, pensiamo alla nave Saipem 7000, che nasce per l’oil & gas, ma ormai è utilizzata esclusivamente nell’eolico off shore” ha spiegato.