Dopo l’accordo della settimana scorsa con i cinesi di Chiyoda (impianti onshore per il gas), Saipem (gruppo Eni) è si aggiudicata nuovi contratti offshore in Egitto, Mare del Nord e Russia, per un valore di oltre 1 miliardo di dollari.
In Egitto, Burullus Gas Company ha assegnato a Saipem attività sottomarine in un’area situata a circa 90 chilometri al largo del delta del Nilo (zona nord-occidentale), in profondità comprese tra i 400 e i 1.000 metri.
Nel Mare del Nord i contratti riguardano i settori norvegese e britannico del bacino e comportano principalmente l’utilizzo dei mezzi navali della Saipem, per il trasporto e l’installazione di piattaforme, e per la realizzazione di strutture sottomarine.
In Russia, il Caspian Pipeline Consortium (CPC) ha assegnato all’azienda controllata dall’Eni il contratto per l’espansione delle strutture del terminale marittimo di esportazione, sulle sponde del Mar Nero, nella regione di Krasnodar. Lo sviluppo prevede l’ingegneria, l’approvvigionamento e l’installazione di una nuova condotta per l’esportazione degli idrocarburi: avrà una lunghezza di circa 5 chilometri. Saipem realizzerà anche una nuova piattaforma di attracco e uploading degli idrocarburi.