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Saipem: contratto da 1,2 miliardi in Australia

Wikimedia Commons John A. Konrad V

Saipem chiude il 2020 in bellezza. La società petrolifera, alla guida di una joint venture paritetica con Clough, ha firmato un contratto da 1,2 miliardi di dollari (pro quota) in Australia riguardante un impianto di fertilizzanti urea con una capacità di 2,14 milioni di tonnellate di urea all’anno.

La commessa riguarda un contratto Epc del valore totale di 2,4 miliardi di dollari (1,2 miliardi la quota di Saipem) con Perdaman Chemical and Fertilizers Pty Ltd per lo sviluppo del progetto che si svilupperà nell’area industriale di Burrup, a circa 20 km a nord-ovest di Karratha, sulla costa dell’Australia occidentale. L’accordo segue le intese firmate nel luglio 2020. Il contratto è soggetto a Full Notice to Proceed da emettersi da parte di Perdaman Industries.

L’ambito di attività comprende l’ingegneria, fornitura di attrezzature e materiali, costruzione, messa in servizio per l’esecuzione di un impianto di fertilizzanti urea con una capacità di 2,14 milioni di tonnellate di urea all’anno, tra cui un impianto di trattamento delle acque, una centrale elettrica (di più di 100 MW), nonché impianti di stoccaggio, carico e scarico dell’urea. La jv collaborerà con Haldor Topsoe, fornitore che utilizza la sua tecnologia SynCOR per costruire il più grande impianto di ammoniaca di linea singola al mondo, mentre la tecnologia Snamprogetti Urea, di proprieta’ di Saipem, sara’ utilizzata per la produzione di urea. Questa combinazione tecnologica garantisce una produzione all’avanguardia di ammoniaca e urea con basse emissioni di carbonio e alta efficienza energetica.

La novità annunciata in mattinata piace agli azionisti di Piazza Affari che stanno premiando il titolo con forti acquisti. A metà mattinata le azioni Saipem guadagnano oltre il 2% piazzandosi in vetta al Ftse Mib (+0,15%). 

“È una notizia positiva – commentano gli analisti di Equita – il contratto vale potenzialmente il 14% della raccolta ordini stimata per il 2020″. Trattandosi di un progetto onshore, gli analisti stimano potenzialmente un Ebitda margin “mid single digit” (cioè tra il 4% e il 6%). “Con questo contratto – aggiungono – stimiamo che la raccolta ordini E&C annunciata da inizio anno sia pari a circa 6,4 miliardi, rispetto a una nostra stima pre l’intero anno di 6,9 miliardi. Equita ha un giudizio ‘hold’ sul titolo con target price a 2 euro.

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