Saipem ha archiviato il secondo trimestre con un utile netto di 75 milioni di euro, in aumento del 23% dai 61 milioni dei primi tre mesi dell’esercizio e contro una perdita di 440 milioni accusata nel corrispondente periodo del 2013. I ricavi sono ammontati a 3,07 miliardi, in aumento del 6,4% su base sequenziale e del 36,5% tendenziale. Il risultato operativo è migliorato a 166 milioni dai 127 del primo trimestre e contro una perdita di 428 milioni dello scorso anno. Gli ordini acquisiti nel primo semestre sono ammontati a 13,13 miliardi, quasi raddoppiati rispetto ai 6,7 milioni dello stesso periodo dello scorso anno: +9,23 miliardi quelli acquisiti nel corso del secondo trimestre (3,9 miliardi nei primi tre mesi).
Il 2014 per Saipem “sarà ancora un anno di transizione”. Lo afferma la società annunciando di aver rivisto la guidance per l’anno in corso. La “precedente previsione di ricavi tra 12,5 e 13,6 miliardi di euro, è stata fissata a 13 miliardi”. Inoltre, “la forbice relativa all’ebit, previsto tra 600 e 750 milioni di euro, è stata ristretta a un livello compreso tra 600 e 700 milioni”, mentre “l’utile netto compreso tra 280 e 380 milioni di euro è ora previsto tra i 280 e i 330 milioni di euro”.
“Il percorso ben definito per riportare Saipem alla normalizzazione non è stato ancora concluso, ma abbiamo già creato le basi per la ripresa che ci porterà a realizzare tutto il potenziale dell’azienda nel medio periodo”, ha commentato Umberto Vergine, ad di Saipem, nella nota.
Gli obiettivi di ebit e utile, viene specificato, “sono stati impattati da alcuni elementi emersi nel corso del trimestre, quali il rallentamento nell’avvio di alcuni nuovi progetti, la sospensione da parte di Statoil dello Scarabeo 5 da ottobre 2014 a gennaio 2015, e il prolungarsi della fermata per manutenzione dello Scarabeo 7”.
A questi fattori va aggiunto l’incidente in Brasile sul progetto P55, considerando anche che “sulla precedente guidance incide l’effetto dei nuovi principi contabili Ifrs 10 e 11 che regolano il consolidamento delle joint venture”. Saipem ha inoltre modificato le previsioni 2014 sul debito netto, che passa da 4,2 miliardi di euro a una “forbice tra 4,2 e 4,5 miliardi”, riflettendo “l’incertezza relativa alla tempistica dei pagamenti legati alla positiva conclusione delle negoziazioni in corso sui contratti a bassa marginalita’”. Infine, la societa’ “confida in un miglioramento del capitale circolante rispetto ai livelli attuali”.
La performance, in particolare in prospettiva, non piace affatto alla Borsa: il titolo Saipem viaggia a metà pomeriggio in forte ribasso a Piazza Affari (in controtendenza con l’andamento del Ftse Mib che guadagna oltre il punto percentuale), dove perde il 3,2% scendendo sotto la soglia dei 18 euro a 17,83 euro.