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Saipem, conti in linea e dividendo confermato

Imagoeconomica

Trimestre in rosso per Saipem, che però ha presentato dei risultati in linea con le attese e nonostante la crisi del petrolio. “Il 70% del nostro portafoglio di progetti non è legato al prezzo del petrolio: la decisione di diversificare il business dal petrolio è di molto tempo fa e con il Covid quella decisione si è dimostrata non giusta ma giustissima”, ha detto in conference call il CEO Stefano Cao nel commentare un primo trimestre che nonostante tutto dà un fatturato in leggera crescita a 2,172 miliardi, anche se il risultato netto adjusted è di -9 milioni, dai +29 milioni dello stesso periodo 2019. Tiepida comunque la reazione degli investitori, con il titolo che intorno a mezzogiorno a Piazza Affari perde lo 0,45% a 2,21 euro per azione. Il titolo negli ultimi 6 mesi ha dimezzato il proprio valore, anche se negli ultimi 30 giorni ha tutto sommato tenuto perdendo solo l’1,7%.

Il CEO di Saipem ha anche confermato la distribuzione del dividendo 2019, su cui in ogni caso la decisione definitiva, dopo la proposta del board pari a 0,01 euro per azione, arriverà nell’assemblea del prossimo 29 aprile. La cedola “era un segnale dopo tanti anni in cui non veniva distribuita – ha precisato il manager in conference call con i giornalisti – ma ha una materialità sicuramente marginale. Diciamo anche che nel processo che porta all’assemblea non c’era neppure spazio per prendere in maniera efficace una decisione diversa, dunque è confermato nella dimensione che abbiamo detto”. In tutto il monte dividendo è di poco superiore a 10 milioni.

Quanto alla crisi del petrolio, Cao ha ancora sottolineato che Saipem insisterà con la diversificazione: “In Europa ad esempio ci sono opportunità nell’eolico, che cadono nel campo di interesse di Saipem, pari a 1 miliardo di euro”, ha detto il CEO aggiungendo che l’azienda energetica vede una serie di opportunità nel settore anche in Asia, dove c’è già un progetto in corso a Taiwan e nel Medio Oriente. L’interesse per le rinnovabili rientra nel piano di diversificazione del business da parte di Saipem che, in futuro, ha precisato il manager vedrà un ruolo sempre più centrale delle infrastrutture (per esempio ferroviarie).

“Lavoriamo su un portafoglio di opportunità non legate a petrolio – ha detto Cao -. Storicamente la Saipem ha sempre dimostrato di sapere cavalcare le crisi e di cogliere le eventuali opportunità di M&A, su cui non c’è un target definito ma una questione di atteggiamento mentale”. Saipem è dunque solida e attrezzata per la crisi: “La strategia di radicale trasformazione aziendale attuata con successo negli scorsi anni ha consentito a Saipem di raggiungere una struttura economico-finanziaria forte, asset solidi e nessuna significativa esposizione debitoria in scadenza nel breve termine”, ha ancora affermato il manager.

Infine Saipem ha anche comunicato di aver deliberato il rinnovo per un anno del programma di emissione di prestiti obbligazionari non convertibili denominato Euro Medium Term Note Programme (Emtn), istituito con delibera del 27 aprile 2016 per un importo massimo di 2 miliardi e poi aumentato a 3 miliardi. Nell’ambito del programma la controllata Saipem Finance International BV ha emesso obbligazioni per un importo complessivo pari a 2 miliardi, di cui 1,5 miliardi in essere oggi. “Il rinnovo consentirà’ al gruppo di continuare a beneficiare della flessibilità tipica di tale strumento e di sfruttare tempestivamente eventuali finestre di mercato favorevoli per l’emissione di prestiti obbligazionari”, si legge in una nota.

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Categories: Finanza e Mercati