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Saint Nazaire, sì a Fincantieri ma con riserva

Il 66,6% della società che gestisce gli storici cantieri navali francesi sta per essere acquisito dall’italiana Fincantieri, ma lo Stato francese che detiene il 33,4% è pronto a porre le sue condizioni, magari inserendo la partecipazione di un gruppo transalpino.

Saint Nazaire, sì a Fincantieri ma con riserva

Fincantieri a un passo dagli storici impianti francesi di Saint Nazaire. Il via libera è arrivato dal Tribunale di Seul, che ha valutato la congruità dell’offerta avanzata dal gruppo italiano sul 66,6% di Stx France, finora controllata dalla coreana Stx. L’offerta di Fincantieri si attesterebbe, secondo le indiscrezioni riportate da Il Sole 24 Ore, tra 100 e 200 milioni di euro.

Il restante terzo della proprietà della società transalpina, che occupa 2.600 persone ed è considerata strategica dal governo, è detenuta appunto dallo Stato (il 33,4%), che già da metà ottobre, quando è iniziato il procedimento per la cessione, ha fatto intendere che avrà sull’ultima parola sull’acquirente.

Al momento sull’operazione si è espresso il segretario di Stato all’Industria francese Christophe Sirigue, con un parere favorevole e in linea con quanto precedentemente auspicato dall’esecutivo: “Avevamo detto che volevamo un partner industriale ed europeo, Fincantieri lo è, per cui adesso avremmo delle difficoltà ad opporci”.

Non la pensano però così il sindaco di Saint Nazaire e i sindacati transalpini: “Lo Stato può ancora bloccare questa proposta o integrarla con una proposta complementare – ha detto David Samzun, primo cittadino e iscritto al Partito socialista -, siamo ancora pienamente in tempo per esempio per coinvolgere l’azienda francese DCNS”, uno dei principali costruttori navali europei. Già oggi Sirigue è sul posto per confrontarsi con sindacati e autorità locali.

La stampa francese intanto incorona la candidatura di Fincantieri, considerata da Les Echos “un fiore all’occhiello dell’industria italiana, un gruppo con una storia centenaria, che ha costruito 7.000 navi e che occupa in tutto il mondo 19.000 persone”. Un gruppo che nel 2016 ha superato i 4 miliardi di euro di fatturato, e al quale sarà difficile dire di no.

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