Saint-Nazaire continua ad essere al centro di un intreccio tra Italia e Francia. Gli storici cantieri navali francesi, dove pochi giorni fa è stata consegnata all’italo-svizzera MSC Crociere la nave da crociera più grande d’Europa, la MSC Meraviglia, sono da mesi nel mirino di Fincantieri, pronta a rilevare la maggioranza del capitale di Stx France, società che gestisce il sito sull’Atlantico e che fino al 2016 è stato di proprietà coreana. L’affare sembrava essersi chiuso ad aprile, in piena campagna elettorale francese, ma ora il presidente eletto Emmanuel Macron, presente mercoledì al varo della nave da 5.700 passeggeri, consegnata dopo oltre due anni di lavoro, lo vorrebbe mettere in discussione.
Almeno parzialmente, nel senso che Macron vorrebbe rinegoziare il patto tra azionisti, per aumentare il peso dei francesi (tra Stato e privati) nel capitale: “Sono contento dell’asse franco-italiano, dimostra la forza dell’Europa”, ha detto il nuovo inquilino dell’Eliseo che però vorrebbe cambiare un accordo sul quale Fincantieri aveva già fatto più di un passo indietro, accontentandosi di una quota del 48% (non di maggioranza assoluta), lasciando allo Stato francese il suo 33,3% (e i relativi poteri di veto) e consentendo al gruppo transalpino DCNS di rilevare il 12%. Inoltre, il gruppo italiano si è impegnato a confermare il ricco carnet di consegne da qui ad almeno cinque anni, e a mantenere intatta la forza lavoro locale.
Evidentemente questo non basta a Macron, che sulla questione si è messo direttamente in contatto col premier italiano Paolo Gentiloni: “Gli equilibri definiti ad aprile vanno rivisti”. Il nodo potrebbe essere quel 6% attualmente destinato alla Fondazione Cr Trieste e che porterebbe a una maggioranza di fatto troppo “italiana”. Lo schema alternativo, secondo alcuni rumors, vedrebbe l’ingresso di Msc – che ha intanto confermato a Stx una maxi commessa da 4 miliardi – e Royal Caribbean, le due principali clienti di Saint-Nazaire, che insieme potrebbero avere circa il 10%. Se fosse questo il “piano B” dell’Eliseo, tornerebbe di fatto in auge un vecchio pallino di Macron che, quando era ancora ministro dell’Economia, aveva sponsorizzato, seppur non pubblicamente, la formazione di una cordata, di fatto mai decollata, tra i due armatori e l’olandese Damen, nella corsa all’acquisizione di Stx France.
“Nessuna polemica, siamo certi che troveremo soluzioni comuni e condivise, sulla base dell’intesa raggiunta poche settimane fa con una grande operazione industriale europea”, ha commentato il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda. Ma intanto ieri, dopo la notizia, il titolo Fincantieri ha perso in Borsa quasi il 3%, cedendo un ulteriore 0,2% oggi, sotto gli 0,88 euro per azione.