Introduzione di un reddito minimo di inserimento e allentamento dei vincoli alle imprese sull’assunzione di dipendenti a tempo determinato. Questi le misure destinate a suscitare il dibatitto più acceso fra quelle suggerite dai “saggi” economici (Filippo Bubbico, Giancarlo Giorgetti, Enrico Giovannini, Enzo Moavero Milanesi, Giovanni Pitruzzella e Salvatore Ross), che oggi al Quirinale hanno presentato al Capo dello Stato i loro suggerimenti per rilanciare il Paese.
Vediamo quali sono i punti principali affrontati dagli esperti scelti da Giorgio Napolitano nella loro relazione.
LAVORO E QUESTIONE SOCIALE
Nei prossimi mesi, secondo la relazione dei “saggi”, sarebbe necessario “destinare qualunque sopravvenienza finanziaria all’emergenza lavoro e al sostegno delle persone e delle famiglie in grave difficoltà economica”. Ovvero “rifinanziare gli ammortizzatori sociali in deroga” e “affrontare la grave questione dei cosiddetti esodati”. Si potrebbe inoltre “riconoscere un credito d’imposta ai lavoratori a bassa retribuzione (fra i quali è maggiore la quota di giovani), che si trasformi in sussidio monetario se eccede l’imposta dovuta” e “favorire il lavoro femminile, potenziando, tra l’altro, il telelavoro e gli strumenti per migliorare la conciliazione dei tempi di lavoro e di cura familiare”.
Secondo i “saggi” bisognerebbe poi “definire il nuovo Isee (indicatore della situazione economica equivalente), già all’esame dalla Conferenza Stato-Regioni, da cui dipendono molti benefici e prestazioni sociali” e “valutare le diverse ipotesi relative all’eventuale introduzione di un reddito minimo di inserimento, da inserire in un quadro complessivo di revisione dell’assistenza”.
CRESCITA
I “saggi” ritengono che sia fondamentale in primo luogo “fare arrivare il credito alle piccole e medie imprese (Pmi) e completare il pagamento dei debiti commerciali della pubblica amministrazione”, facendo in modo che “l’obbligatorio termine di 30 giorni per i pagamenti, in vigore dall’inizio dell’anno, sia effettivamente rispettato”.
In secondo luogo, bisognerebbe “espandere l’operatività del Fondo Centrale di Garanzia per le piccole e medie imprese, che può, attraverso garanzie a banche e Confidi sui prestiti alle Pmi, attivare prestiti aggiuntivi per oltre 30 miliardi”.
Altro punto cruciale è l’accelerazione nell’utilizzo “dei Fondi strutturali dell’Unione europea, rafforzando la sinergia fra amministrazioni centrale, regionali, locali e imprese”.
SISTEMA TRIBUTARIO
Oltre a “presentare all’approvazione del Parlamento il disegno di legge delega fiscale” e a “migliorare la lotta all’evasione fiscale”, in questo settore i “saggi” propongono di liberalizzare ulteriormente vari settori, fra cui trasporti, assicurazioni ed energia.
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Per migliorare l’efficienza della Pa, i “saggi” ritengono sia necessario “introdurre un indennizzo forfetario e automatico per i ritardi delle amministrazioni” e “adottare il meccanismo dei costi fabbisogni standard previsto dal federalismo fiscale per le spese di regioni ed enti locali”. Bisognerebbe inoltre “rivedere il Patto di stabilità interno alla luce del nuovo articolo 81 della Costituzione; rafforzare, migliorandoli, i meccanismi della spending review e istituire il Fondo per le amministrazioni più virtuose in termini di efficacia e efficienza”.
SCAMBI INTERNAZIONALI
Secondo i “saggi”, sarebbe necessario “accrescere l’operatività del polo costituito da Sace, Simest e Cassa Depositi e Prestiti in materia di assicurazione e finanziamento delle esportazioni, rimodulando la relativa disciplina normativa sul modello della Ipex-Bank tedesca”. Inoltre, “con l’occasione dell’Expo2015”, sarebbe opportuno “mobilitare istituzioni e sistemi produttivi ai fini di un rilancio dell’immagine italiana nel mondo e per assicurare il massimo impatto dell’evento sull’economia nazionale”. Infine, bisognerebbe “concentrare nei prossimi due anni risorse per potenziare il settore turistico e valorizzare il patrimonio culturale attivando diversi strumenti di partnership pubblico-privato”.
RICERCA E INNOVAZIONE
In questo ambito i saggi propongono di “istituire un Fondo di investimento pubblico-privato che operi come fondo di fondi di venture capital, rafforzando normativamente l’operatività dei due fondi di private equity già costituiti presso la Cassa Depositi e Prestiti (Fondo italiano di investimento e Fondo strategico italiano)”. Si dovrebbe inoltre “riconoscere un credito d’imposta a fronte di spese per Ricerca e Sviluppo” e “sostenere le Pmi nella partecipazione alle gare per i fondi dell’Unione europea in questo settore”.
Scarica in Pdf il testo della relazione:
Allegati: _agenda_possibile_economia.pdf