SACE, rappresentato dall’amministratore delegato Alessandro Castellano, è intervenuto ieri al Business Forum Italo Kazako, organizzato in occasione della Giornata del Kazkhstan a EXPO Milano, con la partecipazione del Capo di Stato kazako Nazarbaev del premier italiano Renzi.
Il Kazakhstan è uno dei mercati euro-asiatici a più alto potenziale per l’export italiano e per SACE, che nel Paese sta lavorando a nuovi progetti per un impegno complessivo di 800 milioni di euro in una gamma diversificata di comparti industriali.
I progetti in fase di valutazione più avanzata sono riguardano principalmente a forniture di impianti per settori oil&gas e petrolchimico e macchinari per il settori dei metalli e dell’agricoltura.
Sebbene il contesto operativo resti un fattore di incertezza, SACE rileva opportunità interessanti in linea con la strategia economica intrapresa dal Governo kazako, volta a stimolare la crescita e lo sviluppo del tessuto industriale locale puntando su settori a maggior valore aggiunto, come le infrastrutture e le tecnologie meccaniche, ma anche l’agroalimentare e il tessile e l’abbigliamento.
Da segnalare in particolare il piano di investimenti pubblici da 5 miliardi di dollari, che mira a potenziare il ruolo del Kazakistan nel trasporto aereo, marittimo e ferroviario a livello regionale; e la collaborazione con istituzioni finanziarie multilaterali per sostenere le imprese di piccole e medie dimensioni.
Export: trend e prospettive
Con un flusso di export pari a oltre 700 milioni di euro, l’Italia è il secondo maggiore esportatore europeo in Kazakistan dopo la Germania, e il sesto a livello globale: una performance trainata dalla meccanica strumentale (che da sola rappresenta il 43,3% dell’export italiano nel Paese) e dalla moda (22,1%).
In prospettiva, cresce l’apprezzamento dei beni di consumo Made in Italy da parte della nuova classe media del Paese centrasiatico; oltre alla moda, hanno buone opportunità i mobili italiani, che attualmente contribuiscono già al 7% dell’export italiano in Kazakhstan, e i prodotti della filiera agroalimentare, che potrebbero valorizzare le sinergie di filiera, in virtù del buon posizionamento di comparti a valle.