Un mondo che viaggia a ritmi più lenti, rischi che crescono e diventano più diffusi a causa delle dinamiche finanziarie e valutarie, del ciclo delle materie prime e degli accresciuti rischi politici. È in questo quadro segnato ormai in modo permanente dagli impatti della crisi finanziaria globale, che prende le mosse “RE-action. Export Calling”, l’ultimo Rapporto Export di SACE (Gruppo Cdp) che stimola le imprese esportatrici a reagire e competere sui mercati internazionali, seppure in un’era ad alta complessità.
Il Rapporto prevede per l’export italiano una crescita moderata nei prossimi quattro anni, a un tasso medio annuo del 3,7%, fino al raggiungimento nel 2019 del valore di 480 miliardi di euro, e dedica un approfondimento alla meccanica strumentale, il settore di punta e traino del Made in Italy nel mondo per capacità innovativa ed esportativa (pari a circa il 21% dell’export italiano complessivo), che potrà raggiungere entro il 2019 il valore di 100 miliardi di euro (dagli 80 attuali).
Con quest’edizione del Rapporto Export, SACE introduce inoltre la Risk&Export Map, un tool integrato per aiutare le imprese italiane a individuare i Paesi a maggior potenziale non solo per l’export ma anche – novità di quest’anno – per gli investimenti, grazie alle rilevazioni di due indici: l’Export Opportunity Index (EOI) e l’Investment Opportunity Index (IOI).