Le minacce di Ryanair provocano la dura reazione del Governo italiano. Alle parole di fuoco del ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, si sono aggiunte anche quelle del titolare del Lavoro, Giuliano Poletti, e del presidente dell’Autorità di garanzia per gli scioperi, Giuseppe Santoro Passarelli.
In vista dei nuovi scioperi del personale che potrebbero bloccare i voli in mezza Europa, la compagnia irlandese ha inviato ieri, 12 dicembre, una lettera di ammonimento ai piloti e agli assistenti di volo annunciando punizioni nel caso aderiranno alla protesta indetta in Italia dalle 13 alle 17 di venerdi prossimo (il 20 dicembre lo sciopero coinvolgerà invece piloti e assistenti di volo di Ryanair in Germania e in Irlanda)
Nella lettera inviata agli equipaggi di bordo italiani si legge che chi aderirà all’agitazione andrà incontro alla “perdita immediata del roster 5/3 per tutto l’equipaggio di cabina”. Non solo, piloti e “cabin crew” potrebbero perdere anche i futuri aumenti concordati e la possibilità di accedere a promozioni o spostamenti.
“Per favore continuate a lavorare secondo i vostri turni già previsti”,conclude il capo del personale, Eddie Wilson.
Sulla vicenda è anche intervenuto il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda: “E’ un atto indegno. Non è un mio ambito di responsabilità ma ritengo che si debba intervenire. Non si può stare sul mercato solo per prendere i vantaggi e non rispettare le regole”.
“La dichiarazione dei vertici di Ryanair appare non conforme ai principi del nostro ordinamento, nel quali lo sciopero, se esercitato legittimamente, è considerato un diritto costituzionale”, commenta in una nota il Presidente dell’Autorità di garanzia per gli scioperi, Giuseppe Santoro Passarelli, “Voglio rammentare, infine – aggiunge – che la legge 146 (sugli scioperi, ndr) censura quei comportamenti aziendali che possano determinare l’insorgenza o l’aggravamento del conflitto”.
Non poteva mancare nemmeno la reazione del ministro del Lavoro, Giuliano Poletti: “E’ una cosa gravissima, perché non si può intervenire con questa modalità e credo che tutte le autorità competenti debbano fare la loro parte. A noi compete il controllo della corretta applicazione dei contratti e delle leggi riferite al lavoro. Per questa parte ce ne occuperemo noi”. Poletti ha ribadito che il diritto di sciopero “è garantito dalla legge, quindi se c’è qualcuno che infrange la legge in Italia c’è la magistratura che ha il compito di garantire la piena applicazione della legge”.