Il tentativo di tornare alla normalità dopo oltre due anni di pandemia e restrizioni fa bene alle casse di Ryanair che nell’anno finanziario 2021/2022 ha ridotto drasticamente la perdita netta, scesa da 1 miliardo a 355 milioni a fine marzo (-364 milioni la stima di Citi e -370 milioni quella del consenso). Il merito è tutto della ripresa del traffico aereo che, in vista della stagione estiva, lascia ben sperare per il futuro. Ryanair conta infatti di ritornare a produrre profitti già nell’anno in corso, anche se il Ceo della società, Michael O’Leary, ha ammesso che è “non pratico, se non impossibile” fornire un intervallo ragionevole o accurato di indicazioni sull’utile fino alla seconda metà dell’esercizio in corso.
Andando avanti coi dati, il fatturato della compagnia aerea guidata è quasi triplicato, attestandosi a 4,8 miliardi, con un forte aumento del numero di passeggeri trasportati, saliti a 97 milioni nel 2021/22. Il dato rimane comunque ancora al di sotto del periodo pre-pandemia, quando Ryanair trasportava 149 milioni di passeggeri. Per l’anno 2022/2023, la società prevede di tornare ai livelli pre-Covid, salendo a 165 milioni di passeggeri.
Altra nota positiva riguarda il debito, che è stato ridotto a 1,45 miliardi dai 2,3 miliardi precedenti. Ryanair conta di essere net cash entro marzo 2024, nonostante investimenti cumulativi per 4,3 miliardi nei prossimi due anni.
“L’effetto dannoso della variante Omicron e l’invasione dell’Ucraina” hanno ridotto ulteriormente i prezzi; ciononostante Ryanair ritiene che le tariffe per questa estate “saranno leggermente superiori a quelle della stagione estiva 2019”. Il vettore ha coperto l’80% degli acquisti di cherosene, ma il 20% non coperto “comporterà aumenti dei costi non previsti”, fa sapere Ryanair in una nota.