Continua il bollettino di guerra delle compagnie aeree. Dopo Easyjet, che ha annunciato la settimana scorsa un crollo del fatturato pari a -88%, arrivano anche i conti di Ryanar, che ha chiuderà il 2020 con il peggior risultato della sua storia. Tradotto in numeri, secondo le stime lo scorso anno l’azienda irlandese ha registrato una perdita compresa tra gli 850 e i 950 milioni di dollari.
A causa delle restrizioni ai viaggi imposte dai Governi per contenere la diffusione dei contagi da Covid-19, nel terzo trimestre dell’anno fiscale (posticipato), gli aerei Ryanair hanno trasportato solo 8,1 milioni di passeggeri, il 78% in meno rispetto dello stesso periodo dell’anno precedente. Il fatturato è crollato dell’82% a quota 340 milioni di euro, mentre la perdita trimestrale ammonta a 306 milioni a fronte di un utile di 88 milioni archiviato l’anno precedente. La cassa al 31 dicembre 2020 era pari a 3,5 miliardi di euro.
“Avevamo sperato che le cose potessero migliorare nel terzo trimestre, ma nella settimana prima di Natale, l’emergere delle varianti britanniche e sudafricane ha portato a severe restrizioni”, ha spiegato Michael O’Leary, fondatore e amministratore delegato del gruppo. “Il 2021 continuerà a essere l’anno più impegnativo nei 35 anni di storia di Ryanair“, ha continuato Ryanair, prevedendo che “le restrizioni di viaggio in tutta l’Ue e il Regno Unito ridurranno il traffico previsto per fine esercizio tra 26 e 30 milioni (in precedenza era previsto “fino a 35 milioni”), con una maggiore probabilità che si tocchi il limite inferiore dell’intervallo”. Sulla base di queste proiezioni, Ryanair anticipa una stima prudenziale di perdita tra 850 e 950 milioni di euro.
“Mentre guardiamo oltre la crisi del Covid-19 e al lancio delle vaccinazioni” – si afferma – il gruppo Ryanair resta focalizzato su una riduzione dei costi e sul mantenimento di un bilancio solido, che consentirà di spuntare tariffe più basse e aggiungere aerei a basso costo in vista della ripartenza del traffico.
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