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Rutelli al posto di Renzi e Calenda alla guida del centro? Non è un’idea banale ma prima dei nomi ci vorrebbe una visione

Imagoeconomica

Matteo Renzi di Italia Viva e Carlo Calenda di Azione si faranno da parte dopo la clamorosa debacle alle elezioni europee? Renzi, malgrado le 200 mila preferenze raccolte, ha già detto di sì concordando sul fatto che l’area libdem ha bisogno di nuovi protagonisti. Calenda, come al solito, ondeggia: prima sì, poi no, poi chissà. E’ un peccato che un’area liberaldemocratica ed europeista di centro (non parliamo più di Terzo polo perché non porta fortuna) che potenzialmente rappresenta almeno il 7% ma probabilmente di più dell’elettorato non abbia rappresentanza in Europa ed è inutile rivangare sulle responsabilità della sconfitta. Meglio pensare al futuro e “Il Foglio” che è da sempre vicino a quell’area fa balenare l’idea di un ritorno in campo dell’ex leader della Margherita Francesco Rutelli. Non è un’idea banale, ammesso e non concesso che l’ex sindaco di Roma abbia voglia di tornare e di rianimare l’area di centro. Ma partire dalla coda non è la scelta più saggia. Prima di pensare ai successori di Renzi e Calenda, bisognerebbe capire due cose: 1) qual è il campo di gioco? Che legge elettorale porterà con sè la riforma costituzionale (premierato o no che sia) in discussione in Parlamento e il centro potrà vivere di vita autonoma o sarà destinato a diventare la costola riformista del Pd? 2) qual è la visione di Italia che dovrebbe ispirare il rilancio dell’area libdem? La Meloni ha come bandiera il premierato, la Schlein il salario minimo e la salute pubblica e il centro?

Senza rispondere a queste questioni preliminari e al tempo stesso cruciali la ricerca di nuovi leader non basterà a rianimare il centro. Coraggio e auguri.

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Categories: Politica