La Russia non riaprirà il rubinetto del gas finché l’Europa non ritirerà le sanzioni. In via ufficiale e in apparenza, non si tratterebbe di una ritorsione: Dmitri Peskov, portavoce del Cremlino, ha spiegato che i provvedimenti commerciali varati dall’Ue impediscono la manutenzione di Nord Stream 1 (il gasdotto che porta il metano russo nel Vecchio Continente), perché non permettono a Mosca di importare i pezzi di ricambio per il pompaggio. Gli europei però non credono affatto a questa giustificazione e considerano quello della Russia un semplice ricatto teso a spaccare il fronte dell’Ue, che ha da poco confermato le sanzioni legate alla guerra in Ucraina e si appresta a introdurre il tetto al prezzo del gas russo.
Il prezzo del gas continua a salire
Intanto, la decisione di Gazprom di chiudere il rubinetto a Nord Stream 1 ha fatto impennare nuovamente il prezzo del gas, che ieri mattina ha toccato un picco a 280 euro al Kilowattora, per poi ripiegare intorno a 245 euro. L’aumento è comunque di oltre il 14% rispetto a venerdì scorso.
Von der Leyen: “Putin usa l’energia come arma, ma fallirà”
Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, ha confermato in un tweet la proposta contro il caro energia che punterà a “ridurre i picchi di domanda di elettricità, a fissare un prezzo massimo (price-cap) al gas russo proveniente da gasdotto, ad aiutare i consumatori e le imprese vulnerabili con le entrate del settore energetico e dare sostegno ai produttori di elettricità che affrontano sfide di liquidità legate alla volatilità”. Secondo la numero uno dell’esecutivo comunitario, “Putin sta usando l’energia come arma, tagliando l’offerta e manipolando i nostri mercati energetici. Fallirà. L’Europa prevarrà. La Commissione europea sta preparando proposte per aiutare le famiglie e le imprese vulnerabili a far fronte ai prezzi elevati dell’energia”.
Il progetto della Commissione europea
Il progetto sarà discusso venerdì al Consiglio dei ministri dell’Energia e probabilmente ratificato la settimana prossima. Non conterrà solo il tetto al prezzo del gas russo, ma anche un limite al costo dell’energia elettrica (per alleggerire le bollette) e alcuni interventi sulla borsa di Amsterdam Ttf per limitare la speculazione al rialzo.
L’accordo Francia-Germania e l’inserimento dell’Iran
Ieri, inoltre, Francia e Germania hanno sottoscritto un nuovo accordo che prevede la disponibilità di Parigi a vendere più gas a Berlino. Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha ribadito di essere favorevole al tetto sul prezzo del gas: una posizione ancora più rilevante perché è stata esposta dopo un colloquio con il Cancelliere tedesco Scholz, che fino a poche settimane fa non nascondeva i suoi dubbi al riguardo. E in questo scenario si sta inserendo anche l’Iran, pronto a fornire più gas all’Europa in cambio della cancellazione delle sanzioni.
Insomma, la guerra del gas è cominciata: anche se gli stoccaggi di metano sono ormai completati (l’Italia li ha riempiti per oltre l’83%), l’inverno si annuncia più complicato del previsto.
Mi pare giusta questa cosa del price cap.
Pero’ son andato in un negozio, volevano farmi pagare 100 euro un oggetto. Gli ho detto che era troppo e che avrei applicato un PRICE CAP e che non gli avrei dati più di 60 euro.
Stano, mi hanno cacciato