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Russia bombarda Odessa e spaventa la Moldavia. Zelensky: “Pronto a incontrare Putin e aspetto Draghi”

Imagoeconomica

L’offensiva russa sull’Ucraina non s’arresta ma s’allarga e allarma anche i Paesi vicini come la Moldavia che teme l’estendersi dell’invasione armata di Mosca alla sua Transnistria. Ma ieri le bombe russe non hanno smesso di fare morti e feriti colpendo Odessa, porto strategico nel Sud-ovest dell’Ucraina: 8 vittime, tra cui un bimbo di tre mesi. E non hanno smesso nemmeno di sfogliare nuove pagine dell’orrore come la scoperta di nuove fosse comuni a Mariupol, dove i russi hanno ammassato centinaia di cadaveri.

La conferenza stampa nel metrò di Zelensky e i segnali all’Italia

Malgrado il conto dei massacri si faccia ogni giorno più pesante, l’Ucraina non ha intenzione di arrendersi, come ha spiegato ieri il presidente Zelensky in una conferenza stampa tenuta in una fermata sotterranea del metrò di Kiev. L’eroica resistenza del popolo ucraino – ha detto il presidente ucraino – continua ma senza perdere l’occasione di lanciare segnali di trattativa con i russi. “Sono pronto ad incontrare Putin” ha dichiarato Zelensky, che oggi riceve a KIev il Segretario di Stato americano, Blinken, e il ministro della Difesa americana, Austin, e che ha detto di aspettare anche il premier italiano Mario Draghi, che non ha mancato di ringraziare per gli aiuti che il nostro Paese sta fornendo all’Ucraina.

La Moldavia teme l’invasione Russa della Transnistria

Ma, oltre al terribile bilancio di guerra – fatto di morti, feriti, profughi e persone stremate dalle bombe e dalla fame – sono i piani espansionisti di Putin ad allarmare non solo l’Ucraina ma i Paesi confinanti, a partire dalla Moldavia. Al Cremlino viene attribuita l’intenzione di provare a conquistare non solo tutto il Donbass ma la stessa Odessa e tutta la costa ucraina per arrivare alla Transnistria, una repubblica confinante con l’Ucraina, autoproclamatasi indipendente nel 1990 ma formalmente ancora della Moldavia e in realtà da tempo in mano a governanti russofoni e apertamente filorussi e alla mafia russa.

Secondo quanto riferisce oggi “la Repubblica” spie russe sarebbero al lavoro per destabilizzare la Moldavia, che ha peraltro fatto domanda di ammissione all’Unione europea, per creare un casus belli e invadere la sua Transnistria e fare così della Russia la seconda potenza del Mar Nero dopo la Turchia. La paura riguarda in primo luogo un enorme deposito di armi di Kolbasna, in Transnistria: “Se lo colpiscono – dicono nella capitale Chisinau – salta per aria mezza Moldavia”. “Siamo un Paese fragile in una regione fragile” , che peraltro dipende al 100% dal gas russo, ammette con grande preoccupazione la presidente moldava Maia Sandu e lascia intendere che sono ore cariche di ansia e di Paese quelle che il suo Paese sta vivendo.

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