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Russia, Banca centrale annuncia vendita quota Sberbank

Il 7,58% della più grande Banca russa sarà messo sul mercato – Lo Stato manterrà una quota del 50% più un’azione – I titoli saranno venduti sia in dollari sui mercati internazionali sotto forma di global depository shares (GDS) sia in rubli sotto forma di azioni quotate alla borsa Micex di Mosca.

Russia, Banca centrale annuncia vendita quota Sberbank

La Banca centrale russa ha annunciato la vendita del 7,58% del capitale di Sberbank, il principale istituto di credito del Paese, spiegando che l’offerta potrà avere luogo grazie al recente miglioramento dei mercati globali. Il collocamento rientra in un programma di privatizzazioni da 40 miliardi di dollari. 

In una nota, la Banca di Russia spiega che lo Stato manterrà una quota del 50% più un’azione nel capitale di Sberbank. I titoli saranno venduti sia in dollari sui mercati internazionali sotto forma di global depository shares (GDS) sia in rubli sotto forma di azioni quotate alla borsa Micex di Mosca.

Le offerte devono essere presentate entro questa settimana e rappresentano “un’opportunità per diversificare ulteriormente la base di investitori di Sberbank e garantire una quotazione sui mercati internazionali -, ha commentato l’amministratore delegato dell’istituto, German Gref -. Lo riteniamo un passo fondamentale del nostro programma per rafforzare la posizione della Banca come principale istituzione finanziaria russa e trasformarla in una delle banche con la migliore performance in termini di redditività, efficienza operativa e qualità del servizio”.

Sberbank fornisce finanziamenti d’emergenza alle altre banche, ha in portafoglio oltre metà dei risparmi del Paese e rilascia oltre un terzo dei crediti. Attualmente gli investitori esteri detengono il 20% del capitale della Banca, mentre il resto è suddiviso tra gli investitori istituzionali russi e il mercato al dettaglio.

Il prezzo del collocamento, che secondo il ministero dello Sviluppo economico mira a raccogliere 3,3 miliardi di dollari, verrà annunciato martedì o mercoledì, giorno di chiusura dell’offerta. La quota doveva essere venduta un anno fa con una prima valutazione di sette miliardi di dollari, ma poi la crisi del debito dell’eurozona aveva convinto il Governo a rinviare l’operazione.

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