L’economia russa potrebbe essere quest’anno a crescita zero a causa della crisi ucraina. Ad ammetterlo è Anton Siluanov, ministro delle finanze di Mosca. Siluanov ha detto che il Paese sta affrontando “la situazione più difficile dai tempi della crisi del 2008”.
La Russia – ha spiegato il ministro – ha già assistito a una fuga di capitali da 63 miliardi di dollari nei primi tre mesi del 2014. La causa sarebbe l’instabilità geopolitica della regione.
“La crescita del Pil ha una stima piuttosto bassa, lo 0,5% – ha fatto sapere Siluanov durante una riunione del governo – Forse si attesterà intorno allo zero”.
Il rallentamento della crescita è legato anche alla dipendenza delle esportazioni di energia e da un’economia che ha bisogno di essere modernizzata. Negli ultimi tre anni, la crescita economica è scesa dal 4,3% del 2011 all’1,3% del 2013.
E poi c’è l’annessione della Crimea, farà salire la spesa pubblica. Il primo ministro Dimitri Medvedev ha recentemente promesso alla popolazione della penisola che il governo avrebbe aumentato salari e pensioni, oltre agli investimenti per le infrastrutture. Il ministro delle finanze ha però messo in guardia il premier da un’eccessiva spesa nella regione, dichiarando che gli annunci erano stati fatti “senza un’analisi dei reali bisogni dell’area”.