C’è chi aspetta febbraio per San Valentino, chi per Carnevale. Poi c’è qualche milione di persone che aspetta febbraio per il Sei Nazioni, che alza il sipario proprio oggi, proprio con l’Italia. Alle 14:25 gli azzurri scenderanno in campo contro la Francia al Saint Denis, seguiti dai colleghi inglesi che alle 16:40 affronteranno i nemici di sempre scozzesi a Edimburgo, mentre domani sarà il turno dei campioni in carica irlandesi a dar battaglia ai dragoni gallesi.
Per dare qualche numero, il Torneo ovale più vecchio del mondo continua a crescere: 140 milioni i telespettatori nel 2015, per un giro di circa 40 milioni di Euro per ogni città coinvolta nell’ospitare le partite. Trecento milioni, invece, sono le sterline frutto dell’accordo con la BBC. Accordo che, inoltre, fa incrementare i premi per le nazionali partecipanti: ben 5,5 i milioni spettanti alla prima classificata che vinca tutte le partite (uno in meno se non dovesse raggiungere il Grand Slam) – ma anche il cucchiaio di legno vale una cifra a sei zeri, di cui però non si conosce l’esatta entità.
Tuttavia, a latere dell’importanza del mero evento sportivo, appare doveroso soffermarsi su un aspetto particolarmente toccante che ne è collegato, prima di presentare l’inizio del Torneo.
È di ieri la notizia della straziante morte del giovane dottorando Giulio Regeni, trovato alla periferia del Cairo. Anche se delle circostanze si sa poco e nulla, in molti – forse a ragione – hanno accostato la tragica scomparsa di Giulio a quella dell’altra studentessa, Valeria Solesin, uccisa quella notte al Bataclan. Da quella sera, lo Stade de France, il Saint Denis, è rimasto chiuso a seguito della dichiarazione dello stato d’emergenza. Oggi riapre, lo fa per il rugby perché è giusto, perché è anche così che non ci si arrende a quelle morti. E allora, questo 6 Nazioni lo si seguirà con ancor più interesse, orgoglio e emozione di sempre, anche se i numeri dei tifosi che domani saranno sugli spalti sono di poco superiori alla metà di quelli presenti all’ultima esibizione del Sei Nazioni.
Francia vs Italia
La sfida d’apertura si presenta come la meno brillante della prima giornata. Le due squadre ripartono dopo le rispettive brutte figure nel Mondiale inglese terminato a ottobre scorso. Come sempre, l’Italia sta un po’ più indietro. Infatti, le due compagini erano stipate nello stesso girone a Londra, da cui l’Italia ha ottenuto solo il terzo posto perdendo pesantemente contro gli avversari di domani che, comunque, apparivano tutto fuorché irresistibili. Al Saint Denis, tra i padroni di casa, non ci sarà il fenomeno Fofana, solo un altro dei grandi nomi che tra i galletti non farà parte della rosa dei ventitré in campo. Quei sessanta punti tutti neri hanno colpito tanto a fondo da richiedere un radicale cambio di rotta, a partire da CT e giocatori.
Domani sarà un ulteriore banco di prova, che suona però piuttosto come una nuova, ennesima partenza da zero dalla parte degli azzurri. Anche qui, sono cambiate parecchie cose, a cominciare dalla formazione. Difficile dire se sia dovuto ai tanti infortuni o a ragionate scelte tecniche, fatto sta che l’Italia di domani sarà ben fornita di giovani – annate 89-94. Niente di nuovo per le altre sfidanti internazionali, ma per noi è comunque un apprezzabile passo avanti.
Tuttavia, il clima tra panchina, giocatori e federazione continua a non essere tropicale, con il CT Brunel che attacca le scelte di molti pro italiani di andare a giocare all’estero dove “non sono nemmeno titolari nei club, come pensano di poterlo essere in nazionale?”. Stoccata che, forse, motiva la scelta di inserire tredici giovani e ben sei esordi. Come dire, o tutto o niente. Le aspettative, tuttavia, rimangono basse, si continua a parlare di crescita, mantenendo nel tabù il concetto, ben più importante in epoca professionistica, di vittoria.
Scozia vs Inghilterra
Questa, senza dubbio, la sfida più interessante della prima del 6Nazioni 2016. I motivi sono tanti, a cominciare dalla storica delusione di squadra e tifosi inglesi al recente mondiale ospitato in casa propria – non hanno passato la fase a gironi. L’Inghilterra ha il dente avvelenato e non può fallire, anche dato il fatto che si ritrova in panchina probabilmente il miglior allenatore al mondo del momento, Eddie Jones (colui che ha portato il Giappone a livelli tali da battere il Sud Africa, terza potenza mondiale).
Dall’altro lato, però, ci sono gli highlander scozzesi che, contro qualunque senso comune e come si ricorda sul Telegraph, partono favoriti domani. Fattore uno: giocano in casa. E quando la casa si chiama Murrayfield, qualsiasi ospite non ne esce mai con un trattamento di favore, anzi. Fattore due: la Scozia è reduce da un mondiale sopra le righe, la migliore rivelazione solamente dopo il Giappone. A proposito, il Giappone al mondiale ha sconfitto il Sudafrica, mentre la Scozia ha battuto il Giappone. Capito? Inoltre, a detta di molti, gli scozzesi avrebbero meritato di vincere il quarto di finale con l’Australia – perso per un sol punto, con l’ombra di un errore arbitrale a concedere l’avanzata wallaby alla semifinale.
Insomma, la Scozia non sembra poter perdere in questo stato di forma, mentre l’Inghilterra proprio non può permettersi di perdere.
Irlanda vs Galles
Domenica, infine, vedremo l’Irlanda campione in carica affrontare in casa i dragoni gallesi. Sul piano della storia recente, sono due squadre che dal mondiale hanno ottenuto quello che ci si aspettava, ma che probabilmente avrebbero meritato di più se fosse stato per un po’ più di costanza. Si presentano entrambe in forze, con pochi nuovi innesti su rose già giovani ma ben rodate nel tempo da successi e battaglie di alto livello. Certamente il risultato più incerto della prima giornata di questo Sei Nazioni 2016 lo vedremo sul tabellone dell’Aviva Stadium di Dublino.