Ricominciano le emozioni del rugby internazionale, con le nazionali dell’emisfero Sud che per un mese si trasferiscono quassù in Europa. Tra il gruppo del vecchio continente figura anche la formazione italiana, che se la vedrà subito contro gli isolani delle Samoa americane, per poi continuare in un tour de force ai limiti dell’impossibile contro Argentina e Sudafrica. La tornata di test match sarà un importantissimo banco di prova per cominciare a fare un bilancio sulle forze in campo alla prossima Coppa del Mondo, che si disputerà sul finire dell’estate del prossimo anno. Ovviamente, i test di novembre sono ancor più significativi per gli attori del 6 Nazioni al via tra pochi mesi, mentre le “grandi del Sud” sono a fine stagione – ma non per questo rilassati e disponibili a cedere qualcosa.
L’Italia è sempre un punto di domanda, e neanche troppo piccolo. Siamo reduci da 13 sconfitte consecutive, una delle quali è arrivata lo scorso giugno proprio contro l’avversario di domani. I numeri stanno tutti dalla parte degli isolani, sia quelli dei tabellini che quelli fisici. Per quanto riguarda i primi, basta ricordare che gli ultimi due incontri tra le due nazionali hanno visto i Samoani battere gli italiani prima per 39 a 12, e poi, lo scorso giugno, per 15 a 0. Quello di domani è quasi un ultimatum per i ragazzi di Brunel, e lo fanno ben capire le parole di capitan Parisse: “Vogliamo lasciarci alle spalle un anno negativo senza trovare scuse, senza piangerci addosso. Abbiamo lavorato bene, come ho detto, ma adesso ci aspetta la prova del campo: tornare a vincere, per noi, è fondamentale”. Se a questo ci aggiungiamo la proverbiale prestanza fisica dei tatuati samoani, e qualche scelta del tecnico italiano che fa quantomeno discutere, le previsioni non sembrano delle più rosee. L’esclusione di Allan, stimatissimo a Perpignan, per il neozelandese naturalizzato Haimona, non sembra molto assennata anche se la verità la dirà come al solito il campo. Bene, invece, il resto della linea dei trequarti fatta per la maggior parte da under 25, sempre un buon segnale per un movimento sportivo.
La sfida più interessante della giornata, neanche a dirlo, sarà quella tra i campioni di tutto e i futuri padroni di casa della Rugby Wolrd Cup 2015 – un evento che è considerato il terzo più importante dopo Olimpiadi e Mondiali di calcio. Inghilterra vs All Blacks sarà infatti l’incontro tra i campioni del mondo in carica e i più probabili sfidanti al titolo. Inoltre, non bisogna dimenticare che l’ultima volta che i tuttineri hanno calcato il prato inglese, se ne sono tornati con più di qualche osso rotto. Motivo in più quindi per non dare nulla per scontato in una partita che ha molto di simbolico, tanto di tecnico e ancor di più di vendetta.
Altro match da non perdere è quello che vede i gallesi battersi contro gli australiani delusi da una magra figura nel Rugby Championship da poco concluso. Ai canguri non basterà comunque la voglia di rivalsa per battere i dragoni britannici che, oltre al pubblico amico, dalla loro hanno qualche mancanza di troppo nelle fila degli australiani. Continua infatti l’assenza della mediana che ha fatto sognare per un lungo periodo migliaia di appassionati, Will Genia e Quade Cooper siederanno in panchina, al cui posto vedremo un ragazzo esordiente dal futuro roseo. Da ricordare, però, che l’Australia si trova rinfrancata dalla recente strapazzata riservata ai Barbarians (la squadra a inviti composta dai giocatori disponibili più talentuosi al mondo).
Irlanda vs Sudafrica promette tanto spettacolo e tanta qualità tecnica. Gli Springbocks arrivano da Città del Capo freschi di vittoria contro niente di meno che gli All Blacks, gli stessi All Blacks che l’anno scorso hanno portato a casa una discutibile vittoria contro i folletti irlandesi solo in extra-time. Proprio per quel precedente, i verdi irlandesi sono sempre un campo pericoloso per i popoli del sud, chiunque essi siano.
I francesi sono quelli che sembrano avere la vita più facile in questo avvio di novembre. Se la dovranno vedere, infatti, con le Isole Fiji, una formazione che concede tanto allo spettacolo ma non abbastanza al tabellino. Gli isolani sono infatti rinomati per grandi abilità tecniche e inventive, ma peccano troppo spesso di indisciplina e di un gioco poco amalgamato tra giocatori spesso militanti da titolari in squadre di prima categoria in Europa. I francesi, però, sono sempre i francesi e non sono poche le volte in cui hanno peccato di superbia, impegnandosi invece solo con avversari degni sulla carta della loro considerazione. Il risultato, perciò, è tutto da stabilire, stanti le tante posizioni che separano i fijiani e i galli d’oltralpe nelle classifiche del ranking mondiale.
Infine gli highlanders scozzesi ospiteranno i pumas d’Argentina, sempre un avversario ostico in più rinfrancato dalla tanto attesa vittoria nel Championship. Gli argentini, che approderanno a un Murrayfield sempre più unito nel suo Flowers of Scoltand, cambiano un po’ le fila dell’organico, ma nella sostanza rimangono quelli che hanno messo paura a tutti i piani alti dell’Olimpo del Rugby, vedi Sudafrica, Nuova Zelanda e soprattutto l’Australia – sconfitta nell’ultima gare nel torneo dei quattro del Sud.