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Royal Opera: Il Lago dei Cigni in diretta sul Web

Per la stagione 2017/2018, la Royal Opera House ha presentato un magnifico programma di opere e balletti, di cui alcuni titoli sono stati trasmessi anche in diretta italiana; per il prossimo 12 giugno, ultima data disponibile, è il turno de Il Lago dei Cigni. Lo spettacolo si può vedere dal cellulare, dal tablet, dal computer, da una Smart TV, o collegandosi al sito www.roh.org.uk dove ci sono diversi link della diretta online anche su Youtube.

Si tratta di un nuovo modo di diffondere grandi rappresentazioni teatrali e musicali, che già da alcuni anni hanno conquistato un vasto pubblico che prima invece rimaneva escluso. È un modello che interessa soprattutto il target dei giovani, più abituato a Internet, streaming e piattaforme come Netflix: si costituisce dunque una nuova opportunità di ampliare i propri orizzonti culturali senza uscire da casa.

Le esperienze precedenti di maggiore interesse sono avvenute con il Coriolanus (2014), in cui recitava Tom Hiddleston, con l’Amleto (2015), in cui Benedict Cumberbatch aveva ruolo protagonista, e con il Riccardo III (2016), con Ralph Fiennes; grandi attori per drammi teatrali con risvolti innovativi. Grazie a questi esempi apripista, diversi generi vengono ora trasmessi in diretta con lo spettacolo dal vivo, compresi opere e balletti.

Del programma della Royal Opera House di quest’anno hanno avuto particolare successo Il Flauto Magico, Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie, Lo Schiaccianoci e Tosca; il 12 giugno avrà luogo la nuova produzione di Liam Scarlett de Il Lago dei Cigni, con la coreografia di Marius Petipa e Lev Ivanov. Il design dei costumi e del set è di John MacFarlane e il doppio ruolo di Odette e Odile è stato assegnato a Marianela Nuñez, affiancata da Vadim Muntagirov come Principe Siegfried. Originariamente, Odette doveva essere interpretata anche da Lauren Cuthbertson (eccezionale Alice nel balletto di Wheeldon), ma a causa di un infortunio la star del Royal Ballet è stata sostituita dalla Nuñez e da Akane Takada.

La storia è universalmente conosciuta: durante una battuta di caccia, il principe Siegfried s’imbatte in una fanciulla, Odette, costretta dalla maledizione di un mago a trasformarsi in cigno durante il giorno e a tornare umana di notte. I due si innamorano, ma il loro amore è ostacolato dal malvagio stregone Von Rothbart, che inganna il principe inducendolo a dichiarare il suo amore eterno a quella che crede sia l’amata, mentre in realtà si tratta della figlia del mago, Odile. Per il dolore, Odette muore e il principe la segue nella stessa sorte, disperato. Ogni versione ha le sue differenze e le sue peculiarità, sia nella coreografia, sia nella trama. Nella maggior parte dei finali, Odette muore, talvolta insieme a Siegfried, talvolta no; ancora, in alcuni balletti più ottimistici, i due protagonisti sopravvivono e riescono a sconfiggere Von Rothbart.

Per quanto riguarda il balletto vero e proprio, basti pensare alle variazioni più frequenti della Danza Spagnola o della coda di Odile dopo il Pas de deux con il principe: anche per questo motivo Il Lago dei Cigni rimane uno dei capolavori del balletto classico più visti, dove tutte le nuove rappresentazioni racchiudono delle novità per cui vale la pena rivederlo. La produzione di Liam Scarlett porta in scena un’importante caratteristica: dare più risalto ai personaggi.

La maggior parte delle versioni della storia, infatti, è riconducibile agli schemi delle fiabe individuati da Propp e i personaggi non deviano mai dal loro copione, non manifestano introspezione e, a parte la coppia protagonista, spesso i ruoli secondari vengono tagliati e limati. Non in tutti i balletti, ad esempio, viene mostrato in scena il rapimento di Odette da parte del mago Von Rothbart è proprio uno dei ruoli ampliati: in precedenza, compariva quasi sempre nel terzo atto, portando sua figlia Odile al ballo reale, e la regina madre lo accoglieva inspiegabilmente con calore.

Come mai?

Scarlett lo presenta sin dal primo atto come consigliere perfido e manipolatore, che influenza le azioni di chi gli sta attorno; forse, verrà anche spiegata la ragione esatta del rapimento di Odette, visto che solitamente viene data per scontata. Nell’eccezionale rappresentazione all’American Ballet Theatre di qualche anno fa il mago era chiaramente innamorato della fanciulla e cercava di uccidere Siegfried, ritenendolo responsabile della sua morte, ma il più delle volte questo particolare viene omesso. D’altra parte, chi leggendo una storia non apprezza un approfondimento dei personaggi? Perché dovrebbe essere diverso in uno spettacolo visivo?
Da tempo viene dato risalto al ruolo del villain, figura rivalutata e resa anche protagonista, e sarà interessante osservare i nuovi risvolti ideati da Scarlett per Von Rothbart, dove pure si potrà avere la possibilità di una maggiore introspezione dei protagonisti per renderli meno fiabeschi e più vicini al pubblico. Il finale non è ancora stato rivelato e anche questo potrà essere un buon motivo per assistere allo spettacolo: un lieto fine non è molto in linea con la volontà di Tchaikovsky, ma ciò non vuol dire che non possiamo trovare una sorpresa in questa nuova produzione.

Lucrezia Fogagnolo – Master MaSvic – Università Ca’ Foscari Venezia

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