I contribuenti che hanno aderito ai provvedimenti della pace fiscale (rottamazione delle cartelle e saldo e stralcio) avranno più tempo per pagare. La rata in scadenza il primo marzo sarà infatti prorogata dal governo Draghi con il nuovo decreto Ristori, che dovrà essere approvato entro questa settimana dal Consiglio dei ministri. Il nuovo termine dovrebbe essere fissato almeno a fine aprile, in modo da allineare la scadenza dei pagamenti a quella dello stato d’emergenza.
In realtà, a slittare saranno in tutto sette rate: cinque relative alla rottamazione delle cartelle e due al saldo e stralcio. Il conto finale ammonta a 950 milioni di euro dovuti da 1,2 milioni di contribuenti.
Nel decreto Ristori non dovrebbe esserci invece alcuna nuova proroga per il congelamento delle notifiche di 50 milioni di atti fra cartelle e avvisi fiscali. Dal mese prossimo, quindi, l’Agenzia delle Entrate ricomincerà a riscuotere anche questi crediti con i contribuenti, ma lo farà in modo graduale, per non seppellire di pagamenti fiscali un sistema economico già in ginocchio a causa della pandemia.
Stando a quanto scrive Il Sole 24 Ore, il Tesoro starebbe lavorando a un piano per diluire in due anni le notifiche, che altrimenti travolgerebbero gli italiani al ritmo di 3-4 milioni di notifiche al mese. Allo stesso tempo, però, l’amministrazione dovrà allungare anche i tempi di prescrizione, per evitare che i crediti fiscali diventino inesigibili.
Inoltre, il ministero dovrebbe anche esaudire una richiesta avanzata più volte dal direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, ovvero quella di ridurre lo stock da oltre mille miliardi di crediti fiscali accumulati negli ultimi 20 anni e che orami sono in larga parte irrecuperabili, perché le imprese e le persone fisiche che dovrebbero pagare sono fallite o decedute.