X

Rottamazione cartelle, chi può farla: ecco i 3 profili

Imagoeconomica

Si fa presto a dire rottamazione delle cartelle esattoriali. Con il passare del tempo e il susseguirsi dei provvedimenti, la definizione agevolata (questo il nome della rottamazione nel linguaggio dell’Agenzia delle Entrate) è diventata via via più complessa. La natura dell’operazione è sempre la stessa, ma le scadenze e le regole cambiano a seconda del destinatario e della cartella che vuole rottamare. Le possibilità sono tre:

  1. rottamazione cartelle 2000-2016;
  2. rottamazione cartelle 2017;
  3. i “ripescati”.

In tutti e tre i casi la domanda di rottamazione va presentata all’Agenzia delle Entrate entro il 15 maggio 2018. Ci sono però delle differenze nella procedura da seguire per i pagamenti: vediamo quali.

1. ROTTAMAZIONE CARTELLE 2000-2016

Per le cartelle rottamabili affidate alla riscossione fra il 2000 e il 2016, l’Agenzia delle Entrate invierà agli interessati la comunicazione delle somme dovute entro il 30 settembre 2018.

Per quanto riguarda i pagamenti, lo schema è il seguente:

  • in unica soluzione entro il 31 ottobre 2018;
  • in un massimo di tre rate, tenendo presente che il 40% del dovuto va pagato entro il 31 ottobre 2018, un altro 40% entro il 30 novembre 2018 e il restante 20% entro il 28 febbraio 2019.

2. ROTTAMAZIONE CARTELLE 2017

In questo caso si fa riferimento alle cartelle affidate alla riscossione non in tutto il 2017, ma solo fra il primo gennaio e il 30 settembre dell’anno scorso. La comunicazione delle somme dovute da parte del Fisco arriverà entro il 30 giugno 2018.

Per i pagamenti funziona così:

  • in unica soluzione entro il 31 luglio 2018;
  • in un massimo di cinque rate di pari importo con scadenze a luglio, settembre, ottobre e novembre 2018 e febbraio 2019 (attenzione: a partire dalla seconda rata si applicano interessi del 4,5% annuo a decorrere dal primo agosto 2018).

3. ROTTAMAZIONE DELLE CARTELLE DEI RIPESCATI

I “ripescati” sono i contribuenti a cui il Fisco aveva respinto la richiesta di adesione alla precedente rottamazione perché non in regola con il pagamento delle rate scadute al 31 dicembre 2016, relativamente alle cartelle su cui il 24 ottobre 2016 era in corso una rateizzazione. In questi casi, l’Agenzia delle Entrate invierà entro il 30 giugno 2018 una comunicazione con la somma da pagare per sanare le rate non pagate nel 2016.

Il contribuente dovrà versare questi soldi al Fisco in unica soluzione entro il 31 luglio 2018. Dopo di che, entro il 30 settembre 2018, riceverà un’altra comunicazione, in cui stavolta sarà indicata la somma dovuta per rottamare l’importo residuo del debito.

Per il pagamento vale lo stesso schema del primo profilo:

  • in unica soluzione entro il 31 ottobre 2018;
  • in un massimo di tre rate: il 40% del dovuto va pagato entro il 31 ottobre 2018, un altro 40% entro il 30 novembre 2018 e il restante 20% entro il 28 febbraio 2019.
Related Post
Categories: Tasse