Il governo sta pensando di inserire nella legge di Bilancio 2018 una versione bis della rottamazione delle cartelle esattoriali ex Equitalia. Lo scrive Il Sole 24 Ore, precisando che la misura – almeno come tempistica – potrebbe essere collegata all’estensione dell’obbligo di fatturazione elettronica anche ai rapporti commerciali fra privati.
Lo scopo principale di queste misure è reperire risorse per finanziare gli altri interventi da inserire in manovra. La rottamazione bis riguarderebbe una platea potenziale di 400mila contribuenti rimasti esclusi dalla prima “definizione agevolata” (questo il nome tecnico della rottamazione) a causa di errori formali o di mancati pagamenti delle rate. Si tratterebbe quindi di dare loro una seconda possibilità riaprendo i termini di adesione.
Dalla prima edizione della rottamazione delle cartelle esattoriali lo Stato ha incassato finora 1,8 miliardi di euro, ma entro il 2018 il governo conta di recuperare in tutto 7,2 miliardi. Un eventuale extragettito potrebbero essere usato per finanziare la prossima manovra.
Per quanto riguarda invece l’obbligo di fattura elettronica fra privati, i contorni di questa misura sono molto più definiti di quelli della rottamazione. Il ministero dell’Economia tratta ormai da tempo con Bruxelles per ottenere una deroga al divieto di obbligatorietà dell’e-fattura.
Oggi la fatturazione elettronica è obbligatoria solo per i fornitori della pubblica amministrazione, ma l’obiettivo del governo è di estendere il vincolo anche ai rapporti fra privati. Secondo le prime stime, il provvedimento dovrebbe portare nelle casse pubbliche 1,5-2 miliardi di euro in più il primo anno, ma il gettito sarebbe destinato a salire progressivamente gli anni successivi.