Mesi di negoziati, polemiche spaccature. Otto voti di fiducia, tre alla Camera e cinque al Senato. Dopo mesi e mesi di tira e molla il Rosatellum Bis è diventato de facto legge dello Stato, incassando il via libera definitivo di Palazzo Madama con 214 si, 61 contrari, un astenuto.
Gli ultimi step da superare saranno la firma del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e la pubblicazione del testo in Gazzetta Ufficiale.
La nuova legge elettorale è il frutto di un accordo tra Pd, Forza Italia, Ap e Lega, a cui si aggiungono i voti favorevoli dei verdiniani di Ala, dei fittiani e dell’Udc.
Ma cosa prevede il “nuovo” Rosatellum e come si voterà alle prossime elezioni?
ROSATELLUM BIS: COME FUNZIONA
– Sistema misto
Il Rosatellum Bis o 2.0 è un sistema su base proporzionale contenente anche un correttivo maggioritario, con soglia di sbarramento al 3% (10% per le coalizioni). In base a quanto previsto alla Camera il 36% dei deputati (ossia 232) verrà eletto in collegi uninominali e il 64% (386) in piccoli collegi plurinominali, 12 nella circoscrizione estero. Al Senato invece avremo: 109 in collegi uninominali, 200 plurinominali, 6 nella circoscrizione estero.
La ripartizione dei seggi alla Camera sarà su base nazionale, al Senato regionale.
– Scheda elettorale
Ci sarà una sola scheda elettorale contenente il nome dei singoli candidati associati ai partiti che li sostengono, con a fianco i nomi del listino della relativa circoscrizione. Non sarà ammesso il voto disgiunto.
– Collegi e Liste
I collegi plurinominali in cui sarà suddiviso il territorio dovranno essere definiti con un decreto del governo. I plurinominali saranno formati dall’accorpamento degli uninominali e ciascun collegio plurinominale potrà eleggere al massimo 8 deputati.
Nei singoli collegi plurinominali le liste sono bloccate, ci si potrà candidare in un collegio uninominale e in più collegi plurinominali, fino a un massimo di cinque.
I voti non assegnati ad un partito, ma a un singolo candidato nel collegio, saranno ripartiti in maniera proporzionale all’interno della coalizione di riferimento.
– Quote di genere
Previste le quote di genere. In ogni singola coalizione nessuno dei generi potrà superare il 60% nei collegi uninominali a livello nazionale. Idem per quanto concerne i listini proporzionali.
– Trentino – Alto Adige
Per quanto riguarda il Trentino – Alto Adige vengono previsti sei collegi uninominali maggioritari, mentre gli altri 5 deputati saranno eletti con il meccanismo proporzionale. Si stabilisce infine una soglia regionale del 20% per il recupero proporziona