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Romania: Governo ritira decreto su corruzione

Il governo della Romania fa dietrofront e revoca il decreto d’urgenza che prevedeva la depenalizzazione dell’abuso d’ufficio e di altri reati connessi alla corruzione. L’annuncio è arrivato pochi minuti fa da parte di Kalin Tariceanu, leader di Alde, partner di coalizione del partito socialdemocratico al potere.

Alla base della repentina inversione di marcia le proteste della popolazione romena. Decine di migliaia di persone, per quattro giorni consecutivi, sono sono scese in piazza a Bucarest e in altre città della Romania (non accadeva dai tempi della caduta di Ceasescu) per chiedere le dimissioni del Premier Sorin Grindeanu e protestare contro un decreto considerato come un tentativo di vanificare e addirittura contrastare la lotta alla corruzione dilagante nel Paese, oltre ovviamente come un vero e proprio regalo ai politici attualmente sotto inchiesta per reati legati alla corruzione.

Il decreto decriminalizzava diverse tipologie di infrazioni e stabiliva la punibilità con il carcere per l’abuso d’ufficio solo per cifre superiori ai 44 mila euro. Secondo l’opposizione, il provvedimento era stato creato ad personam allo scopo di favorire il  leader del partito socialdemocratico, Liviu Dragnea, attualmente sotto processo per un abuso di 24 mila euro.

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