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Roma, Raggi e referendum: il weekend del giudizio

Weekend bollente per la Capitale – Attesa in giornata la sentenza del giudice sull’accusa di falso a carico del sindaco Raggi: se fosse condannata, dovrebbe dimettersi, secondo le regole dei Cinque Stelle – Domani la sfida del referendum sull’Atac – VIDEO.

Roma, Raggi e referendum: il weekend del giudizio

E’ attesa di ora in ora la sentenza della magistratura di Roma sul sindaco Virginia Raggi, accusata di falso nella vicenda della nomina comunale di Renato Marra alla Direzione del Turismo. Ieri il Pm Ielo ha chiesto la condanna del sindaco a 10 mesi.

Dalla sentenza dipende il futuro politico della Raggi. Il leader politico dei Cinque Stelle, Luigi Di Maio, ha detto che, se la Raggi sarà condannata, dovrà dimettersi e si tornerà alle elezioni. La Raggi, che appare politicamente indifendibile perfino ai Cinque Stelle, ha cercato di difendersi sostenendo che una regola del genere non è mai stata applicata dai grillini in situazioni analoghe. Ma il significato politico dell’uscita di Di Maio, a sua volta assediato dalla base per le concessioni fatte alla Lega su molti fronti, è chiarissimo e la Raggi è abbandonata a se stessa: o viene assolta o deve dire alla poltrona di sindaco. Per la verità con pochissimi rimpianti della città, visto lo stato di degrado in cui la Capitale è ridotta e che la Raggi non è minimamente stata in grado di rilanciare, perdendo tutte le occasioni che ha avuto (dalle Olimpiadi in poi, per non parlare dello stato dei rifiuti e dei trasporti).

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Ma, oltre a quello di oggi, un altro giudizio politico attende la Raggi nella giornata di domenica quando si voterà sul referendum promosso dai radicali per la liberalizzazione (da non confondere con la privatizzazione) dell’Atac e la messa a gara del servizio di pubblico trasporto della città. Il referendum è consultivo e sarà valido solo se voteranno almeno 700 mila elettori ma è evidente che, al di là del merito, suona come una censura e una sveglia alle intollerabili carenze non solo dell’Atac ma della stessa Giunta Raggi che anche sul trasporto pubblico non ha saputo mantenere le promesse elettorali aggravdno i disagi degli utenti e della cittadinanza.

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