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Roma-Milan, dentro o fuori. E l’Inter attende con fiducia

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Dentro o fuori. Roma-Milan (ore 20.45) rappresenta una sorta di spareggio-scudetto per entrambe: chi vince può continuare a sognare, chi perde (e il discorso, quantomeno per i giallorossi, vale anche per il pareggio) rischia di doversi accontentare di lottare per un posto in Champions. Certo, un peso specifico sulla sfida dell’Olimpico lo avranno anche i risultati delle altre, a partire dall’Inter, impegnata a San Siro contro il rinato Genoa di Ballardini (ore 15), senza dimenticare Atalanta (alle 15 a Marassi contro la Sampdoria) e Napoli (al Maradona con il Benevento, ore 18), a loro volta coinvolte nella corsa all’Europa più importante, ma è chiaro che Roma-Milan conta a prescindere, anche alla luce dei passi falsi di Juventus e Lazio.

Un mese fa la squadra di Pioli sarebbe stata nettamente favorita, ora però i ruoli si sono ribaltati ed è Fonseca a partire avanti, se non altro guardando gli ultimi risultati, ma soprattutto le prestazioni, che hanno visto i rossoneri in difficoltà a fronte dei giallorossi in grande spolvero.

“I perdenti rimuginano, i vincenti cercano soluzioni – ha glissato Pioli in conferenza stampa -. Oggi guardiamo solo alla prossima partita, poi ci focalizzeremo sulla classifica. Sappiamo che dobbiamo fare qualcosa in più rispetto alle ultime prestazioni in campionato, ma non abbiamo paura di nessuno. Sarà una gara importante, uno scontro diretto in cui i punti valgono molto: è il momento di spingere e di metterci alla prova”.

“Non credo a chi parla di crisi Milan, gli ultimi risultati non sono stati buoni ma non penso che il loro rendimento sia diverso da quello di qualche tempo fa – ha ribattuto Fonseca -. Nel gruppo ho visto tanta voglia di fare una buona partita, anche contro una grande squadra non ci snatureremo, proveremo a tenere il pallino del gioco”.

Entrambe dovranno affrontare i rispettivi fantasmi e venirne a capo: il Milan, dopo mesi da imbattuto, ha già rimediato 5 sconfitte in quest’inizio di 2021, la Roma invece, pur mantenendosi sempre dentro le prime 4, non ha ancora vinto nemmeno uno scontro diretto.

Capitolo formazioni. Pioli dovrà rinunciare a Bennacer e Mandzukic, per il resto tutti a disposizione, per un 4-2-3-1 composta da Donnarumma in porta, Calabria, Kjaer, Romagnoli e Hernandez in difesa, Tonali e Kessié a centrocampo, Saelemaekers, Calhanoglu e Rebic sulla trequarti, Ibrahimovic in attacco.

Più problemi invece per Fonseca, costretto a fare a meno di Dzeko (due settimane di stop), Smalling e Ibanez: il suo 3-4-2-1 vedrà così Pau Lopez tra i pali, Mancini, Cristante e Fazio nel reparto arretrato, Karsdorp, Villar, Veretout e Spinazzola in mediana, Pellegrini e Mkhitaryan alle spalle dell’unica punta Borja Mayoral.

Spettatrice interessata della sfida l’Inter di Conte, che punta a sedersi in poltrona con ben 7 punti di vantaggio sul Milan. Per farlo però è necessario battere il Genoa e la missione, numeri alla mano, è meno scontata di quanto si possa pensare a prima vista.

I rossoblu infatti non perdono dal 6 gennaio: da quella sconfitta col Sassuolo, infatti, hanno totalizzato 4 vittorie e 3 pareggi, trasformando letteralmente una classifica disperata in una tranquilla.

È chiaro però che i nerazzurri sono favoriti, tanto più che le ultime prestazioni, derby in testa, hanno mostrato un livello altissimo sotto tutti i punti di vista. Insomma, dopo la domenica del sorpasso e quella della conferma, Conte cerca la fuga, ma prima bisogna battere il Genoa.

Il tecnico, ieri in silenzio visto l’isolamento fiduciario relativo ai casi Covid di Marotta, Ausilio, Antonello e altri due, dovrà fare a meno di Hakimi, per il resto sarà 3-5-2 tipo con Handanovic in porta, Skriniar, De Vrij e Bastoni in difesa, Darmian, Barella, Brozovic, Eriksen e Perisic a centrocampo, Lukaku e Lautaro Martinez in attacco.

Stesso sistema di gioco anche per Ballardini, che risponderà con Perin tra i pali, Goldaniga, Radovanovic e Criscito nel reparto arretrato, Ghiglione, Strootman, Badelj, Zajc e Zappacosta in mediana, Shomurodov e Scamacca coppia offensiva.

Gare delicate anche per Atalanta e Napoli, alle prese con Sampdoria (a Marassi) e Benevento (al Maradona). I nerazzurri vogliono cancellare al più presto la beffa subita ad opera del Real Madrid, uscito vittorioso da Bergamo grazie a un gol di Mendy e, soprattutto, a un arbitraggio molto discutibile, gli azzurri invece hanno assoluto bisogno dei 3 punti, altrimenti la crisi, già in atto da tempo, diventerebbe addirittura irreversibile.

Entrambe però dovranno vedersela con avversari insidiosi come Samp e Benevento, sin qui autrici di ottimi campionati. Gasperini, alle prese con l’assenza di Zapata e la scarsa condizione di Ilicic, ruoterà un po’ i suoi uomini, affidandosi a un 3-4-2-1 con Gollini in porta, Toloi, Romero e Palomino in difesa, Maehle, De Roon, Freuler e Gosens a centrocampo, Pasalic e Miranchuk sulla trequarti, Muriel in attacco.

Consueto 4-4-1-1 di sostanza invece per Ranieri, che risponderà con Audero tra i pali, Bereszynski, Tonelli, Yoshida e Augello nel reparto arretrato, Candreva, Thorsby, Ekdal e Jankto in mediana, Damsgaard alle spalle di Keita. Solita emergenza in casa Napoli, dove Gattuso, pur ritrovando stabilmente Koulibaly, Mertens e Ghoulam, deve rinunciare ancora a 7 giocatori.

Gli azzurri però devono vincere per forza e per farlo si affideranno a un 4-2-3-1 con Ospina in porta, Di Lorenzo, Rrahmani, Koulibaly e Ghoulam in difesa, Fabian Ruiz e Bakayoko a centrocampo, Politano, Zielinski e Insigne sulla trequarti, Mertens in attacco. Classico 4-3-2-1 invece per Inzaghi, che tenterà il colpaccio con Montipò tra i pali, Depaoli, Tuia, Barba e Foulon nel reparto arretrato, Hetemaj, Schiattarella e Viola in mediana, Ionita e Caprari a supporto dell’unica punta Lapadula.

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