La Juve punta l’Inter, Roma e Lazio un posto in Europa. La domenica di campionato assume ancor più importanza dopo i risultati degli anticipi, che hanno visto Milan e Napoli vincere contro Cagliari (1-0, gol di Bennacer) e Udinese (2-1, doppietta di Osimhen a ribaltare la rete di Deulofeu), ma anche il pareggio dell’Inter con la Fiorentina (1-1 con timbri di Torreira e Dumfries). La classifica, alla luce di ciò, vede Pioli in fuga con 66 punti, Spalletti subito dietro a 63 e Inzaghi bloccato a 60, seppur con una partita in meno. In tutto questo la Juventus, impegnata allo Stadium con la Salernitana, ha una grande occasione per dimenticare il Villarreal e portarsi a 59, con la prospettiva di affrontare l’Inter dopo la sosta per un clamoroso sorpasso. Le romane invece non possono puntare a tanto, ma il derby odierno vale comunque un pezzetto di Europa, Atalanta (e Fiorentina) permettendo.
Juventus-Salernitana (ore 15:00, Dazn) scontro Allegri-Dybala, ecco cos’è successo
Per la Juve si tratta di una partita da vincere a tutti i costi, un po’ per il valore dell’avversario (in ripresa, ma pur sempre ultimo), molto per classifica e morale. Sbagliare oggi, infatti, darebbe il colpo di grazia alle ambizioni di vertice bianconere, inoltre getterebbe l’ambiente nello sconforto più totale, alla luce della recente (e bruciante) sconfitta di mercoledì col Villarreal. Che il mondo Juve attraversi un momento delicato lo si capisce da tante cose, non ultimo il litigio tra Allegri e Dybala: l’argentino aveva chiesto di cambiare l’orario dell’allenamento, il tecnico lo ha respinto in malo modo. “Non è successo nulla di strano, lui mi ha fatto una richiesta e io ho detto no – ha puntualizzato Max -. Non c’è stata nessuna discussione e comunque un po’ di casino, a volte, serve, altrimenti siamo troppo piatti. Per questo ringrazio lui e i ragazzi che me ne hanno dato l’opportunità…”. Battute a parte, è evidente che il clima non sia poi così sereno e che solo una vittoria odierna potrebbe contribuire a migliorarlo. In molti, dopo l’eliminazione dalla Champions, avevano parlato di fallimento, ma il tecnico non vuole sentire discussioni. “Non ho niente da chiarire, assieme alla società stiamo facendo un percorso e abbiamo messo delle buone basi – ha proseguito in conferenza stampa -. Prima non eravamo la squadra più forte d’Europa, ora non è tutto da buttare: bisogna stare attenti, a distruggere ci vuole poco”.
Juventus-Salernitana, le formazioni: Vlaohovic c’è, Dybala in panchina
Servirà una Juve molto diversa da quella di mercoledì, con un atteggiamento propositivo e la giusta fame. Allegri, rispetto alla Champions, perde Locatelli, risultato positivo al Covid, il che riduce ulteriormente le scelte a centrocampo, reparto martoriato dagli infortuni. Davanti invece ci sono tutti, compreso quel Dybala sempre al centro delle polemiche: l’argentino però dovrebbe andare in panchina assieme a Morata, l’unico ad aver giocato sia a Genova che mercoledì. Il 4-4-2 bianconero vedrà così Perin in porta (anche per Szczesny ci sarà il turnover), Danilo, De Ligt, Rugani e De Sciglio in difesa, Cuadrado, Arthur, Rabiot e Bernardeschi a centrocampo, Vlahovic e Kean in attacco. Tutti a disposizione invece per Nicola, che ritrova pezzi importanti come Ederson e Ribery: per tentare l’impresa si affiderà a un 4-2-3-1 con Sepe tra i pali, Mazzocchi, Dragusin, Fazio e Ranieri nel reparto arretrato, Coulibaly e Ederson in mediana, Kastanos, Bonazzoli e Perotti alle spalle dell’unica punta Djuric.
Roma-Lazio (ore 18:00, Dazn) Sarri replica a Mou: “Ho smesso di fumare”, lo special one se la prende con Zeman
La sfida più accattivante della domenica è però quella dell’Olimpico, dove Roma e Lazio si sfideranno in un derby davvero infuocato. In palio, infatti, non c’è solo la supremazia cittadina (che nella Capitale, si sa, vale un pezzo di stagione), ma anche un posto nelle prossime coppe europee, anche se nella lotta c’è sempre l’Atalanta di Gasperini, impegnata nel posticipo serale di Bologna. A incendiare il clima, come se ce ne fosse stato bisogno, ci ha pensato Mourinho dopo la sfida contro il Vitesse, rimarcando il fatto che la Roma gioca le coppe mentre la Lazio, testuali parole, “sta a casa con Sarri a fumare le sigarette”. “È arrivato tardi, ho smesso… poi magari ricomincio – ha replicato il tecnico biancoceleste -. Non ho alcuna rivalità con Mourinho, la sfida è tra Lazio e Roma e non dobbiamo sentirci più importanti delle squadre”. Lo Special One però, dopo le frecciate di giovedì, ha preferito cambiare obiettivo, replicando con sdegno a Zdenek Zeman, che in una recente intervista lo aveva definito una delusione. “Un allenatore con 25 titoli non risponde a uno che ha vinto solo due Serie B… – la bordata del portoghese – Se mi fate una domanda in relazione ai signori Trapattoni o Capello vi rispondo, però Zeman no per favore…”. L’ambiente, insomma, è già bello che aizzato, ma questo è un derby molto importante a prescindere dagli allenatori, perché in palio c’è in posto in Europa.
Roma-Lazio, le formazioni: Mou recupera tutti, Sarri perde Zaccagni
A livello di scelte sia Mourinho che Sarri non possono lamentarsi, anche se il laziale sarà costretto a fare a meno dello squalificato Zaccagni. Il giallorosso però è reduce dalle fatiche di Conference, ragion per cui, almeno sulla carta, è lecito attendersi una Lazio più fresca e brillante, per quanto certe sfide si vincano anzitutto con i nervi. Mou punterà sul solito 3-4-1-2 con Rui Patricio in porta, Mancini, Smalling e Ibanez in difesa, Karsdorp, Cristante, Mkhitaryan e Zalewski a centrocampo, Pellegrini alle spalle della coppia offensiva composta da Zaniolo e Abraham. Classico 4-3-3 anche per Sarri, che risponderà con Strakosha tra i pali, Lazzari, Luiz Felipe, Acerbi e Marusic nel reparto arretrato, Milinkovic-Savic, Leiva e Luis Alberto in mediana, Felipe Anderson, Immobile e Pedro in attacco.